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Com’è fatta la Ferrari 499P del mondiale Endurance

di Redazione - 20/04/2025

Testo di Tommaso Marcoli

Ferrari ha segnato il suo ritorno nella classe principale delle competizioni endurance, il FIA World Endurance Championship (WEC), con l’introduzione della 499P nella categoria Hypercar nella stagione 2023. Questo prototipo è il prodotto di una collaborazione interna tra i diversi gruppi di lavoro Ferrari, mirata a integrare requisiti tecnici e stilistici in una vettura da competizione per le lunghe distanze.

 

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Ferrari 499P, design e aerodinamica

Lo sviluppo della 499P ha richiesto un’interazione tra il reparto tecnico e il Centro Stile Ferrari. L’obiettivo primario era conformare la vettura ai regolamenti tecnici, ottimizzare le prestazioni aerodinamiche e funzionali, e al contempo conferirle un’identità visiva riconducibile al marchio Ferrari. Il processo di design è partito dalla definizione della configurazione tecnica di base, per poi integrare gli elementi stilistici.

La carrozzeria della Hypercar presenta una combinazione di forme: alcune superfici sono modellate con volumi più fluidi, che richiamano le vetture Ferrari degli anni Sessanta, mentre altre aree, specialmente nella parte posteriore, adottano linee più tese e superfici piatte, un approccio più vicino a quello degli anni Settanta. Un elemento distintivo è la barra luminosa orizzontale posteriore. La livrea scelta per la 499P si ispira a quella della Ferrari 312 PB, l’ultimo prototipo ufficiale della casa a competere nella massima categoria endurance prima della 499P. I colori sono stati adattati alle forme della vettura attuale.

Il powertrain ibrido

La Ferrari 499P utilizza un sistema di propulsione ibrido composto da un motore a combustione interna (ICE) che agisce sull’asse posteriore e un sistema di recupero dell’energia (ERS) collegato all’asse anteriore. Tale configurazione consente alla vettura di operare con trazione integrale in specifiche condizioni previste dal regolamento tecnico del FIA WEC.

Il motore termico è un V6 da 3 litri con angolo di 120° tra le bancate e turbocompressori alloggiati all’interno della “V” (architettura “Hot V”). Questo propulsore deriva dalla piattaforma dei motori V6 impiegati sui modelli 296 GTB e 296 GT3, ma è stato modificato specificamente per l’uso sulla 499P, includendone la funzione come elemento strutturale portante del telaio.

La potenza massima erogata dall’unità termica è di circa 500 kW (680 cv). Il suo sviluppo ha incluso cicli di test di affidabilità al banco prova per circa 1000 ore. Il sistema ERS include una batteria ad alta tensione (800 Volt) e un’unità motore-generatore (MGU) con una potenza massima di circa 200 kW (272 cv). L’ERS recupera energia durante le fasi di frenata, la immagazzina nella batteria e può rilasciarla per assistere l’accelerazione.

Sistema di trazione integrale e regolamento

Nelle Hypercar Le Mans come la 499P, l’unità elettrica anteriore permette l’implementazione della trazione integrale. In frenata, la MGU anteriore può contribuire alla decelerazione del veicolo. In accelerazione, l’ERS consente l’attivazione della trazione sulle ruote anteriori. L’utilizzo della trazione integrale è però soggetto a restrizioni regolamentari: la velocità minima per l’attivazione del motore elettrico anteriore è stabilita dal Balance of Performance (BoP) e può variare anche in funzione delle dimensioni degli pneumatici adottati. Per la Ferrari 499P, la coppia motrice può essere applicata all’asse anteriore solo al di sopra dei 190 km/h. L’impiego della trazione integrale può contribuire a una migliore distribuzione dello sforzo sugli pneumatici, potenzialmente riducendo il degrado di quelli posteriori, e permette alle vetture ibride di gestire diversamente la strategia del carburante, potendo completare gli stint con un carico leggermente inferiore.

Gestione elettronica

La Ferrari 499P è equipaggiata con un sistema elettronico complesso che gestisce numerose funzioni legate a prestazioni e affidabilità. Il sistema si avvale di oltre 300 sensori per monitorare lo stato della vettura, collegati tramite cablaggi specifici alle centraline di controllo (ECU). Le ECU gestiscono l’erogazione di potenza del powertrain, monitorano parametri di affidabilità e controllano funzioni ausiliarie come l’impianto di illuminazione, le luci di sicurezza per il sistema ibrido e il sistema di climatizzazione per l’abitacolo. L’integrazione del sistema ibrido ha rappresentato una sfida significativa, influenzando la progettazione dei sensori, dei cablaggi ad alto voltaggio e delle strategie di controllo software.

Affidabilità della Ferrari 499P per le gare Endurance

L’affidabilità è stata un fattore chiave nella progettazione e nello sviluppo della 499P, data la natura delle competizioni endurance. Il team Ferrari – AF Corse ha utilizzato metodologie come l’analisi FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) per valutare potenziali modalità di guasto e i loro effetti sui componenti principali. Un elevato chilometraggio è stato percorso durante i test di sviluppo e validazione in pista per verificare la resistenza dei componenti.

In caso di rilevamento di anomalie durante l’uso, una prima diagnosi viene effettuata in circuito, mentre analisi più approfondite per identificarne le cause e definire interventi correttivi vengono svolte a Maranello. I piloti hanno a disposizione diverse impostazioni elettroniche, regolabili tramite comandi al volante, e procedure di reset per tentare di risolvere eventuali problemi in gara. Ogni inconveniente registrato viene analizzato dopo la competizione per guidare futuri aggiornamenti della vettura.

La Ferrari 499P Modificata: un prototipo per clienti selezionati

Oltre alla vettura impegnata nel Wec, Ferrari ha introdotto la 499P Modificata, una versione derivata direttamente dal prototipo da competizione ma destinata esclusivamente all’uso non competitivo in pista da parte di un numero limitato di clienti. Questo modello fa parte del nuovo programma “Sport Prototipi Clienti” di Ferrari, che offre ai proprietari la possibilità di guidare la vettura in eventi dedicati organizzati dal costruttore, con supporto tecnico e logistico completo.

Essendo svincolata dai regolamenti tecnici FIA WEC e dal Balance of Performance (BoP), la 499P Modificata presenta caratteristiche prestazionali differenti. La potenza combinata del sistema ibrido raggiunge gli 870 cv, grazie alla funzione “Push to Pass”, attivabile dal pilota tramite un comando sul volante, che eroga per 7 secondi una potenza aggiuntiva di 163 cv rispetto alla potenza base di 707 cv.

Un’altra differenza sostanziale riguarda la trazione integrale: sulla Modificata, l’asse anteriore può fornire coppia motrice a qualsiasi velocità, a differenza dei limiti imposti alla versione da gara. L’attivazione e la gestione della trazione integrale sono controllate dall’elettronica in base alla dinamica del veicolo e agli input del pilota. La vettura utilizza pneumatici slick Pirelli specifici (misure 310/70-18 all’anteriore e 340/70-18 al posteriore), sviluppati per offrire un più facile riscaldamento e una maggiore prevedibilità di guida per piloti non professionisti.  Anche le calibrazioni dell’elettronica di bordo e l’assetto delle sospensioni sono state riviste con l’obiettivo di rendere la vettura più accessibile e gestibile rispetto alla messa a punto specifica della controparte da competizione. La struttura di base, come la monoscocca in fibra di carbonio, rimane la stessa della 499P vincitrice a Le Mans.

La produzione è estremamente limitata e si rivolge a una clientela esclusiva, con un prezzo indicato al lancio di 5,1 milioni di euro (tasse escluse), comprensivo dei servizi del programma Sport Prototipi Clienti.

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