
Green NCAP, il programma europeo indipendente di valutazione dei veicoli in base al loro impatto ambientale reale, ha diffuso i risultati dell’ultima tornata di test del 2025. Quattro i modelli analizzati: due elettriche pure, Cupra Born e BYD Sealion 7, e due vetture a benzina, Bmw Serie 5 e Bmw X2. Le prove permettono di confrontare tecnologie diverse in condizioni di utilizzo reale, evidenziandone punti di forza e criticità.
| Modello | Stelle | Punteggio (%) | CO₂ (g/km) LCA* |
|---|---|---|---|
| Cupra Born (elettrica) | ★★★★1/2 | 86% | 125.5 |
| BYD Sealion 7 (elettrica) | ★★★★ | 73% | 163.5 |
| Bmw Serie 5 (benzina) | ★★1/2 | 46% | 249 |
| Bmw X2 (benzina) | ★★1/2 | 49% | 241 |
*LCA ossia Life Cycle Assessment (ciclo di vita di un’auto “dalla culla alla tomba”) è una metodologia scientifica standardizzata che valuta l’impatto ambientale completo di un’auto lungo tutto il suo ciclo di vita e non solo allo scarico.

La Cupra Born è il modello che ottiene il miglior risultato complessivo di questa sessione di test, conquistando 4,5 stelle Green NCAP e una valutazione di sostenibilità dell’86%.
La berlina elettrica a cinque porte, con un peso di 1.839 kg e una batteria da 60 kWh di capacità utilizzabile, dimostra un’elevata efficienza energetica nella sua categoria. In condizioni di clima caldo, l’autonomia sul percorso misto raggiunge 328 km, ma con temperature rigide scende a 221 km, registrando una riduzione significativa pari al 33%.
Nonostante la forte penalizzazione invernale, l’assenza di emissioni allo scarico e il buon rendimento complessivo permettono alla Born di distinguersi come una delle elettriche più sostenibili testate da Green NCAP nel 2025.
Per quanto riguarda la valutazione del ciclo di vita di Green NCAP, vengono considerati sia la produzione del veicolo sia quella della batteria. La produzione del veicolo in Europa rappresenta un vantaggio e il valore finale delle emissioni di gas serra LCA è pari a 125,5 g CO₂-eq./km.
Scaricate QUI il pdf con i risultati completi del test.

Il grande suv elettrico BYD Sealion 7 Comfort ottiene una valutazione di 4 stelle, con un punteggio complessivo di sostenibilità del 73%.
Dotato di una batteria da 82,5 kWh utilizzabili e con un peso a vuoto di 2.225 kg, il Sealion 7 percorre 400 km nel ciclo misto con clima caldo, autonomia che scende a 337 km in condizioni di freddo, pari a un calo di circa 16%, meno marcato rispetto a quello registrato da altri modelli elettrici.
Sul fronte della ricarica, Green NCAP rileva una potenza massima di 150 kW, raggiunta rapidamente all’inizio della sessione. Tuttavia, il tempo di ricarica rapida dal 10 all’80% risulta circa 8 minuti più lungo rispetto ai 32 minuti dichiarati dal costruttore, aspetto che incide negativamente sulla valutazione di questa specifica voce.
Come per la Born, l’impatto ambientale della Sealion in quanto auto elettrica deriva unicamente dai processi di produzione e distribuzione, dalla fornitura di energia, dalla manutenzione e dal trattamento di fine vita. Le emissioni totali di gas serra lungo l’intero ciclo di vita sono stimate in 163,5 g CO₂-eq./km, di cui 115 g sono attribuibili alla produzione del veicolo in Cina.
Scaricate QUI il pdf con i risultati completi del test.

La Bmw Serie 5 520i, con motore a benzina e un peso di circa 1.800 kg, ottiene 2,5 stelle Green NCAP, con una valutazione di sostenibilità del 46%.
In condizioni di clima freddo, il modello mostra consumi e autonomia più prevedibili rispetto alle auto elettriche, grazie alla possibilità di sfruttare il calore di scarto del motore per il riscaldamento dell’abitacolo. Per questo motivo riceve una valutazione “Adeguata” nelle categorie Consumi e Autonomia.
Buoni i risultati nell’Indice di Aria Pulita, con un punteggio di 6,5/10, a dimostrazione dell’efficacia dei moderni sistemi di controllo delle emissioni. Resta però penalizzante l’impatto delle emissioni di CO₂, che limita il risultato finale nell’Indice dei Gas Serra.
Le emissioni dirette medie di gas serra nei test di laboratorio Green NCAP sono pari a 149 g CO₂-eq./km. A queste si aggiungono ulteriori 100 g CO₂-eq./km, legati alla produzione, alla manutenzione e al trattamento di fine vita, nonché alle emissioni derivanti dai processi di approvvigionamento del carburante petrolifero.
Scaricate QUI il pdf con i risultati completi del test.

Analogo il giudizio per la Bmw X2 sDrive20i, che pesa 1.620 kg e ottiene 2,5 stelle, con una valutazione di sostenibilità del 49%.
Anche in questo caso, Green NCAP evidenzia una buona stabilità dei consumi in condizioni invernali e una valutazione “Adeguata” per autonomia e utilizzo quotidiano. L’Indice di Aria Pulita raggiunge 6,6/10, leggermente superiore a quello della Serie 5.
Tuttavia, come per tutte le vetture a combustione interna, le emissioni climalteranti legate all’uso di carburanti fossili rappresentano un limite strutturale che incide negativamente sul punteggio complessivo di sostenibilità.
Le emissioni dirette medie di gas serra nei test di laboratorio Green NCAP sono pari a 147,5 g CO₂-eq./km. A queste si aggiungono ulteriori 93,5 g CO₂-eq./km, legate alla produzione, alla manutenzione e al trattamento di fine vita, nonché alle emissioni derivanti dai processi di approvvigionamento del carburante petrolifero.
Scaricate QUI il pdf con i risultati completi del test.
Le prove del Green NCAP si basano su tre parametri principali, ciascuno con un peso pari a un terzo del punteggio finale:
Il risultato finale è espresso in percentuale e tradotto in un sistema di stelle. Green NCAP testa almeno tre modelli per ogni segmento, garantendo valutazioni aggiornate e coerenti con standard ambientali sempre più severi.
L’autonomia di un’auto elettrica in inverno può variare sensibilmente e, in alcuni casi come con la Cupra Born qui testata, ridursi di oltre il 30%. Le batterie, infatti, funzionano in modo ottimale entro un intervallo di temperatura ben definito: quando le condizioni ambientali si discostano da questo range, i processi chimici che regolano la carica e la scarica diventano meno efficienti.
A ciò si aggiunge l’aumento dei consumi dovuto all’uso del sistema di climatizzazione, che incide in modo rilevante soprattutto nelle stagioni fredde. Non è quindi raro che un’auto elettrica con un’autonomia omologata di 400 km possa percorrerne 450 in estate e circa 350 in inverno.
Negli ultimi mesi le Case automobilistiche hanno lavorato intensamente sull’ottimizzazione dell’autonomia, intervenendo sul Battery Management System (BMS) e adottando soluzioni come la pompa di calore – spesso disponibile come optional – in grado di recuperare il calore residuo dei componenti elettrici per riscaldare l’abitacolo. Questa tecnologia consente di ridurre i consumi energetici anche fino al 10%.
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