
Testo di Maurizio Bertera
Sorpresa: non è vero che le batterie delle vetture usate elettriche perdano le loro principali caratteristiche. Uno studio svedese su oltre 1300 veicoli elettrici ha dimostrato che gli accumulatori invecchiano molto meglio del previsto, con otto su dieci che mantengono oltre il 90% della loro capacità iniziale.
Il che va a far cadere uno dei presunti limiti delle auto elettriche: se sull’autonomia (non sempre all’altezza di quanto promesso) e sul prezzo elevato, i detrattori hanno due punti importanti a loro favore, sulla durata delle batterie non possono dire quasi nulla. «In realtà sono migliori di quanto pensassimo» ha riassunto Martin Reinholdsson, responsabile dei test commissionato dal grande broker Kvdbil che ha esaminato 1366 veicoli: 723 elettrici e 643 ibridi plug-in.
Il verdetto, come detto, può apparire sorprendente ai più: il 79% delle batterie testate ha mantenuto oltre il 90% della capacità originale dopo 150.000 km. Secondo Kvdbil, le tecnologie di gestione termica (per i veicoli ibridi plug-in) e la moderna progettazione delle celle spiegano il lento degrado. Questo dato è in linea con ricerche precedenti che dimostrano che, in media, un’auto elettrica perde l’1,8% della sua capacità all’anno.
La Kia EV6 è in testa alla classifica dei veicoli completamente elettrici con le batterie che ‘resistono’ di più, seguita dalla Kia e-Niro e dalla Tesla Model Y. L’analisi posiziona anche Opel Mokka-e, Mazda MX-30 e Audi Q4 e-tron nelle posizioni di vertice. Anche nella categoria ibrida plug-in, Kia domina con Sportage e Optima, davanti a Volvo XC60 e V60, con la Kia Ceed tra le due. Evidente la competenza del produttore sudcoreano nella chimica delle batterie e nella gestione termica.
Lo studio svedese ha confermato che vari fattori influenzano le prestazioni della batteria al di là della capacità dichiarata dal costruttore: anzianità del veicolo, chilometraggio, condizioni climatiche, stile di guida e soprattutto abitudini di ricarica. Per rendere più longeva una batteria Kvdbil raccomanda di evitare le ricariche frequenti al 100%, di limitare le sessioni ‘ rapide’ e di privilegiare cicli di ricarica giornalieri tra il 20% e l’80%.
Ma questo dipende dal produttore e dalla chimica delle auto: nel caso di una Tesla Model Y del 2022, ad esempio, la ricerca ha visto che ha senso ricaricarla al 100% il più spesso possibile. O almeno una volta alla settimana. In ogni caso, applicando i principi generali, una batteria può mantenere oltre l’80% della sua capacità dopo 200.000 km. Un buon segnale per il mercato dell’usato, spesso frenato dal timore di una rapida usura della batteria.
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