Torino, Lingotto, 21 settembre 2023. Siamo nel pieno della seconda fase di lancio della Fiat 600e: le prove dinamiche. Il clima è quello delle grandi occasioni, solo il meteo non collabora, con un cielo grigio che rende un filo ancora più malinconico l’impatto con il Lingotto. Un luogo in cui nel secolo scorso pulsava uno dei cuori più potenti dell’ industria italiana ed europea e oggi ospita un centro commerciale, insieme a quel che resta, di Fiat, a Torino. Dinamiche globali, che hanno portato il centro decisionale in Francia, la sede legale in Olanda e quella fiscale nel Regno Unito. Eppure, a Torino, Fiat è ancora una presenza. E qui nasce la 600e: non nel senso che qui viene assemblata (la catena di montaggio è in Polonia, a Tichy), ma che nel capoluogo piemontese è stata progettata e disegnata.
Una base buona e condivisa
Già, il progetto: la base è la piattaforma modulare CMP che il Gruppo Stellantis utilizza su molti modelli, tra cui Opel Mokka, DS3 e Jeep Avenger (che abbiamo già
provato con motore a benzina).
Nello specifico parliamo di eCMP2, quindi con accorgimenti studiati appositamente per la trazione elettrica. Ok, la premessa è stata fin troppo lunga, questo è un test drive e corre obbligo di parlare di sensazioni in movimento. La prima? Il comfort è eccellente. Il che è un ottimo punto di partenza, dato il genere di auto: le sospensioni assorbono bene anche le asperità più secche e il fatto di nascere su una piattaforma concepita fin dall’inizio per le elettriche (quindi “dimensionata” per il peso delle batterie) aiuta parecchio.
Eccellente anche il contenimento della rumorosità: certo, il motore, in quanto elettrico, non va oltre un leggero ronzio, ma anche tutto il resto della vettura è ben assemblato, solido. Ecco, solo i motorini dei tergicristalli si sentono un po’ troppo, nel silenzio generale della 600e. Sembrerà assurdo, ma dopo mezz’ora in città ci si fa caso eccome. In compenso, detto che la Fiat 600e non è e non vuole essere una sportiva, tra le curve appaga per l’equilibrio. Ovviamente, se si esagera, l’elettronica taglia con una certa decisione.
Risposte brillanti
Inutile specificare, poi, che grazie alla coppia immediatamente disponibile accelerazioni e riprese sono istantanee, sebbene non impressionanti: non avrebbe nemmeno senso pretenderle, del resto. Ecco, nelle manovre in città è forse la percezione degli ingombri l’aspetto che convince meno, insieme alla visibilità: nulla di grave, sia chiaro, anche perché ci sono un sacco di aiuti alla guida (che dopo vedremo), però vedere con i propri occhi è sempre meglio.
Sistemi di assistenza alla guida, dunque: è difficile chiedere di più: ci sono per esempio il cruise control adattativo, la guida assistita di Livello 2, la frenata automatica di emergenza attiva anche con pedoni e ciclisti, l’allarme contro il colpo di sonno e i sensori per l’angolo cieco.
Potenza, batteria, tempi di ricarica…
Andiamo ora a vedere qualche numero: il motore eroga 156 cavalli ed è alimentato da una batteria da 54 kWh, per un’autonomia dichiarata di circa 400 km. Un valore non molto lontano dalla realtà, dato che prestando un po’ di attenzione (non eccessiva, comunque) i consumi si attestano attorno ai 15 kWh/100 km. Quanto alla ricarica, la potenza massima è di 100 kW: si passa dal 20% all’80% in 27 minuti. Più che buona infine l’abitabilità, quattro adulti alti fino ai 185 cm viaggiano comodamente.
La Fiat 600e sarà nelle concessionarie italiane a fine ottobre, le vendite inizieranno subito dopo. L’ibrida, invece, arriverà nel 2024, però è già possibile prenotarla.