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BYD Dolphin, la prova della compatta elettrica

di Adriano Tosi - 07/11/2023

Dolphin, delfino: chi l’ha disegnata sostiene di essersi ispirato alla più amichevole delle creature marine, per definire le forme e selezionare i colori di questa compatta elettrica. Ho cercato con attenzione delle affinità, sarò arido io, ma non ne ho trovate. Zero. Allora mi sono convinto che questa auto è “delfino” del marchio BYD nel senso che ne è, almeno in Europa, la più fedele interprete della sua filosofia. Quale? Quella della sostenibilità, che passa per prima cosa dall’alimentazione a energia elettrica, accumulata in batterie “made in BYD”, di cui parliamo più avanti nel dettaglio. Vi dico già, invece, che sulla Dolphin non ci sono materiali riciclati e questo è un gran peccato perché toglie un pezzo, nemmeno di poco conto, alla sostenibilità generale del prodotto. Detto ciò, andiamo alla guida di questa BYD Dolphin, nella variante con motore da 204 cv. 

Comoda e solida

Che un’auto elettrica sia scattante, in virtù della coppia (tanta: qui 310 Nm) immediatamente disponibile, è cosa ormai più che nota; 0-100 km/h in 7 secondi, per la cronaca. Meno scontato è che le sospensioni siano in grado di filtrare ogni genere di asperità, in particolare quelle più secche. Sì perché a causa del peso delle batterie, spesso, le tarature di molle e ammortizzatori non perdonano. Non sulla BYD Dolphin, che riesce a smorzare ogni genere di irregolarità in maniera esemplare, mostrando anche una grande solidità costruttiva. 

BYD Dolphin - test

Quanto al piacere di guida, detto che il test si è svolto esclusivamente in città, la sensazione è che in BYD non lo abbiano messo in cima alla lista delle priorità. Comprensibilmente, visto che questa è un’auto votata alla massima efficienza e all’utilizzo prettamente familiare. Ecco perché lo sterzo non spicca né per rapidità né per capacità di comunicare ciò che sta accadendo sotto alle ruote. È bene ribadirlo: poco male, data la tipologia di auto. 

Interni funzionali e molto elaborati

Una cosa non si può dire, del design d’interni BYD: che sia banale. Che si parli di Atto 3, di Seal o di Dolphin, le linee sono tantissime ed elaborate: è innegabile che si tratta di un’impostazione che può piacere moltissimo o non piacere minimamente. Questione di gusti. Oggettiva è invece la grande funzionalità, in virtù dei tanti vani portaoggetti  e prese di alimentazione sparsi un po’ ovunque.

BYD Dolphin vani portaoggetti

Abitabilità e capacità di carico

Piccola premessa “culturale”: in Cina prediligono lo spazio per i passeggeri posteriori rispetto a quello per i bagagli. Ecco perché il vano di carico non è da record (345 litri, contro per esempio i 385 della ID.3 e i 389 della Megane; 350 la MG4). In compenso, dietro lo spazio per le ginocchia è davvero notevole: anche chi supera i 190 cm di statura non tocca con le ginocchia (e nemmeno con la testa). 

La sicurezza predittiva

Se c’è un ambito in cui la BYD Dolphin non è seconda a nessuno è nei sistemi di assistenza alla guida. Di serie è dotata infatti, tra le altre cose, di avviso di collisione anteriore, frenata automatica di emergenza, avviso di collisione posteriore, avviso di traffico trasversale posteriore e frenata automatica in retromarcia, prevenzione del superamento della linea di carreggiata e assistenza al mantenimento della corsia. La telecamera panoramica offre inoltre al conducente una visibilità a 360° per manovrare in tutta sicurezza. 

E quella in caso di incidente

E qualora l’incidente dovesse malauguratamente succedere, beh, sappiate che il pacco batterie della Dolphin ha superato con sicurezza il Nail Penetration Test. Le batterie Blade BYD Dolphin, prive di cobalto, utilizzano come materiale catodico il litio-ferro-fosfato (LFP) che offre un livello di sicurezza molto più elevato rispetto alle batterie agli ioni di litio tradizionali. LFP ha una stabilità termica intrinsecamente eccellente. Oltre a essere ultra-sicura e durevole, la batteria Blade non scende a compromessi in termini di prestazioni, offrendo un’elevata densità di potenza con il vantaggio di un consumo energetico ultra-ridotto.

Versioni e prezzi

La BYD Dolphin è disponibile in quattro diversi allestimenti: Active, Boost, Comfort e Design. La Active con batteria da 44,9 kWh, abbinata al motore da 70 kW/95 cv, può essere caricata in corrente alternata fino a 7 kW e in corrente continua fino a 60 kW. Prezzo: 30.790 euro. La Boost – batteria da 44,9 kWh e motore da 130 kW/176 cv – aggiunge cerchi da 17 pollici e sospensioni posteriori multi-link. Prezzo: 31.790 euro.

La Comfort – batteria da 60,4 kWh e motore da 150 kW/204 cv – ha un’autonomia dichiarata di 427 km e un consumo di 15,9 kWh/100 km. La ricarica in corrente continua avviene a 88 kW (dal 30 all’80% in 29 minuti), mentre la ricarica in corrente alternata raggiunge un massimo di 11 kW. Prezzo: 35.790 euro. Al top della gamma la Design: stesse specifiche tecniche della Comfort, ma con in più  il tetto panoramico, il cavo VtoL, i vetri privacy posteriori e la ricarica wireless per smartphone. Prezzo: 37.790 euro. 

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