
Dal 15 novembre al 15 aprile torna l’obbligo di montare pneumatici invernali o, in alternativa, di avere a bordo catene da neve, sulle strade dove la segnaletica lo richiede. Questa misura, prevista dal Codice della Strada, interessa milioni di automobilisti e punta a garantire maggiore sicurezza nei mesi in cui freddo, pioggia e ghiaccio rendono più insidiosa la guida. Viaggiare con dotazioni adeguate non è soltanto un obbligo normativo, ma anche un accorgimento fondamentale per ridurre il rischio di incidenti.
La normativa stabilisce che durante il periodo invernale i veicoli debbano essere equipaggiati con pneumatici invernali omologati oppure debbano avere a bordo catene da neve compatibili. È possibile continuare a circolare con pneumatici estivi, ma solo se si trasportano catene pronte all’uso. La mancata osservanza comporta una sanzione compresa tra 87 e 344 euro. In caso di nevicate o ghiaccio, le forze dell’ordine possono anche bloccare la circolazione dei veicoli sprovvisti delle dotazioni previste.
I pneumatici invernali sono progettati per garantire prestazioni affidabili quando la temperatura scende sotto i 7 gradi. La mescola più morbida e il battistrada ricco di lamelle assicurano un’aderenza superiore rispetto alle gomme estive e un notevole miglioramento degli spazi di frenata, che nelle condizioni più difficili possono ridursi anche della metà. Si riconoscono dalle sigle M+S e dal simbolo 3PMSF, che ne certificano l’idoneità su neve e ghiaccio.
I pneumatici quattro stagioni sono invece un compromesso utilizzabile tutto l’anno, particolarmente indicati nelle zone dove il clima è più mite. Pur portando anch’essi le marcature M+S e 3PMSF, non possono garantire le stesse prestazioni dei pneumatici invernali nelle condizioni più estreme.
Chi decide di non montare pneumatici invernali deve avere a bordo catene da neve omologate. Le catene tradizionali restano la soluzione più efficace nelle situazioni più difficili, anche se richiedono attenzione durante il montaggio e impongono un limite di velocità di 50 km/h. Accanto ai modelli classici esistono varianti come i sistemi “a ragno” o i cavi da neve, che però non sono sempre omologati.

Una valida alternativa sono le calze da neve. In Italia, dal 2015, sono considerate equivalenti alle catene se omologate UNI 11313 o ON v5121, certificazione confermata ufficialmente nel 2023. Sono più facili da installare e garantiscono una guida più fluida, ma si usurano rapidamente sull’asfalto non innevato e condividono lo stesso limite di velocità delle catene.
Il calo delle temperature provoca una diminuzione naturale della pressione, che compromette l’aderenza e la stabilità del veicolo. Gli esperti consigliano di aumentare di circa 0,2 bar il valore indicato dal costruttore e di effettuare controlli frequenti. È fondamentale verificare anche la profondità del battistrada, che per garantire una buona tenuta non dovrebbe scendere sotto i tre millimetri.
Rivolgersi a un gommista professionista è sempre la scelta migliore. Oltre al montaggio, può verificare eventuali danni non visibili esternamente, controllare lo stato delle valvole, ritarare i sensori TPMS e occuparsi della permutazione dei pneumatici per un’usura più uniforme.

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