
Testo di Fabio Madaro
Una piccola targa, ma dal grande significato. Con l’emanazione del nuovo decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i monopattini elettrici entrano ufficialmente in una nuova fase fatta di regole più severe, controlli più semplici e maggiore sicurezza per tutti. Il provvedimento dà piena attuazione a quanto previsto dalla legge 177/2024, che ha introdotto importanti modifiche al Codice della Strada, rispondendo a una richiesta ormai pressante di ordine e tutela sulle nostre strade.
La novità principale è il cosiddetto contrassegno identificativo, una sorta di piccola targa personale (a costi più accessibili rispetto alle targhe convenzionali) che ogni monopattino dovrà avere, ben visibile e conforme a precisi requisiti tecnici. Innanzitutto questo contrassegno che troverà posto nell’alloggiamento specifico, se previsto, oppure nella parte anteriore del piantone dello sterzo e dovrà essere a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo.
E permetterà di risalire facilmente al proprietario del veicolo in caso di infrazioni, incidenti o comportamenti scorretti. Il provvedimento punta a risolvere uno dei problemi più sentiti nelle città italiane: la difficoltà di identificare i monopattini, soprattutto quelli privati, responsabili in alcuni casi di violazioni del codice o addirittura di fughe dopo un sinistro.
Oltre alla targa, un’altra misura di grande rilievo è l’obbligo del casco anche per i maggiorenni. Fino a oggi era previsto solo per i minorenni, ma l’aumento degli incidenti – anche gravi – ha spinto il legislatore a estendere questa regola a tutti gli utilizzatori. Una scelta che allinea l’Italia ad altri Paesi europei dove il casco per i monopattini è già obbligatorio per tutti, indipendentemente dall’età. Negli ultimi anni i monopattini elettrici sono diventati un mezzo sempre più diffuso, simbolo di mobilità “green” e veloce, soprattutto in ambito urbano.
Tuttavia, la rapidità con cui hanno conquistato le città non è stata accompagnata da un’adeguata cultura della sicurezza stradale. Così le cronache raccontano di incidenti causati da comportamenti scorretti: uso sui marciapiedi, eccesso di velocità, mancato rispetto delle regole di precedenza. A tutto questo si aggiunge la difficoltà, per le forze dell’ordine, di sanzionare chi sbaglia: senza targa, infatti, è impossibile identificare il proprietario del mezzo.
Il nuovo decreto vuole quindi trasformare il monopattino da “giocattolo urbano” a vero e proprio mezzo di trasporto responsabile, soggetto a regole chiare e verificabili. Oltre al casco e al contrassegno, ricordiamo che per i monopattini elettrici già oggi valgono altre regole del Codice della Strada: limite di velocità a 20 km/h (che scende a 6 km/h nelle aree pedonali); obbligo di utilizzo delle piste ciclabili, se presenti, e divieto di circolare contromano, sui marciapiedi o trasportare passeggeri.
La filosofia alla base del provvedimento è chiara: più libertà e innovazione nella mobilità urbana, ma anche più responsabilità individuale. Il monopattino rimane uno strumento prezioso per ridurre traffico e inquinamento, ma non può più essere considerato un veicolo “fuori dalle regole”. Con queste nuove misure, si spera di ridurre incidenti, comportamenti scorretti e rendere le nostre città più ordinate e sicure.
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per la definitiva entrata in vigore, il ministro del MIT Salvini ha espresso soddisfazione per questo primo passo concreto verso l’attuazione del nuovo Codice della Strada. Le disposizioni sul contrassegno rappresentano infatti un presupposto fondamentale per rendere operativo anche l’obbligo di assicurazione Rca, oltre che per rafforzare i controlli su strada.
Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto
Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....