
Negli ultimi anni, la tecnologia dei fari a LED (Light Emitting Diode) ha cambiato radicalmente il panorama dell’illuminazione automobilistica, offrendo una combinazione perfetta tra efficienza energetica e sicurezza. Oggi, i fari a LED sono presenti su vetture di ogni segmento, dalle utilitarie più accessibili come la Dacia Duster, fino ai veicoli di lusso dotati di tecnologie all’avanguardia come i Digital LED di Mercedes e Audi.
Le automobili di fascia economica, come sulla nuova Dacia Duster che vedete qui in foto, utilizzano sempre più spesso fari Eco LED al posto delle lampadine alogene. Rispetto alle lampadine a incandescenza garantiscono una migliore efficienza a livello energetico oltra a una buona illuminazione chiara e nitida. Oltre a ridurre i consumi di energia sono anche più longevi nel tempo. Possono infatti durare per l’intera vita dell’automobile, riducendo la necessità di manutenzione e l’impatto ambientale legato alla sostituzione frequente delle lampadine. Gli Eco LED rispetto a fari LED più sofisticati, offrono tuttavia un’illuminazione meno potente e diffusa. In alcuni casi, la profondità stessa del fascio luminoso, non è poi così dissimile rispetto a un normale faro alogeno.

Un gradino sopra i fari EcoLED ci sono i matrix LED . Opel è stata la prima casa automobilistica a sperimentare questa tecnologia sulla Insignia nel 2012. Seguita a stretto giro da Audi, che li ha introdotti su un modello di serie per la prima volta con la Audi A8 nel 2013.

Come funzionano? I fari a matrice di LED sono composti da più elementi led che si accendono e si spengono per dividere il fascio luminoso in segmenti e indirizzarlo su più punti della strada. Ciò consente di oscurare alcune porzioni della luce per evitare di abbagliare i conducenti in arrivo o quelli che precedono, mentre altre aree della strada rimangono perfettamente illuminate.
Se Audi ha utilizzato per prima questa tecnologia su modelli premium, Opel ha avuto il merito di trasferirla su vetture più accessibili al pubblico. I matrix sono arrivati infatti sulla Opel Corsa di sesta generazione uscita nel 2019 e ancora in produzione con un restyling di metà vita. Questa tecnologia, che in Opel chiamano IntelliLux LED, è offerta con un pacchetto optional dedicato, il Tech Pack GS al costo di 750 euro. Ogni faro utilizza 7 elementi luminosi che dialogano con una telecamera ad alta risoluzione. Quest’ultima monitora costantemente la strada e comunica alla centralina quali diodi luminosi può attivare o disattivare per garantire la massima illuminazione senza abbagliare gli altri utenti della strada.

Oltre alla Corsa, ci sono poche altre vetture di questo segmento a rendere disponibili i matrix LED come optional: della stessa marca c’è la Opel Mokka; poi li troviamo sulla Toyota Yaris Cross e sulla Volkswagen Polo.
Nel campo dei fari a matrice di LED l’ultima innovazione tecnologica è rappresentata dai fari Digital LED, sviluppati e introdotti da case premium quali Mercedes e Audi. Andremo ad analizzare la tecnologia di quest’ultima introdotta sulla A8 nel 2022.

I fari matrix Digital LED di Audi utilizzano la tecnologia DMD (Digital Micromirror Device), che impiega 1,3 milioni di specchi mobili (micromirror in gergo tecnico) per scomporre la luce in minuscoli pixel. Ogni micromirror può essere orientato fino a 5000 volte al secondo, permettendo al sistema di proiettare fasci di luce con una precisione straordinaria. Questo non solo migliora l’illuminazione della strada in condizioni di curva o autostrada, ma rende possibile la proiezione di segnali luminosi direttamente sul manto stradale, come linee guida o avvisi per il conducente. Inoltre, i fari Digital LED possono evidenziare pedoni con fasci di luce dedicati o proiettare avvisi di pericolo, come segnalazioni di veicoli fermi, migliorando significativamente la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada.

I Digital LED non offrono solo comunicazioni utili al conducente ma anche per gli altri utenti della strada. Audi sta sviluppando parallelamente gli OLED (Organic Light-Emitting Diode) per i fanali posteriori. A differenza dei tradizionali LED, gli OLED emettono una luce uniforme e omogenea su tutta la superfice che consente di controllare singolarmente ciascun segmento luminoso, aumentando la personalizzazione dei fanali e introducendo nuove funzionalità di comunicazione. Le luci posteriori si trasformano così in veri e propri sistemi di comunicazione interattiva, capaci di avvisare in tempo reale gli altri automobilisti di pericoli imminenti, come tratti di strada scivolosi o rallentamenti improvvisi.
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