
Se davvero si vuole puntare ad una mobilità in cui l’elettrico la faccia da padrone, diventa inevitabile avere un prodotto che possa soddisfare la domanda dei cosiddetti segmenti d’ingresso, A e B per intenderci. Capace quindi di garantire un certo tipo di prestazioni, come range e tempi di ricarica, e che allo stesso tempo abbia un prezzo non superiore ai 20mila euro.
Una soglia che per molti, soprattutto nel nostro Paese, potrebbe essere un problema superare. Ecco perché il tema delle joint venture torna ad essere attuale se si vogliono abbattere i costi e rendere democratica l’auto elettrica. Tempo fa si era parlato di un ritorno di fiamma tra Renault e smart, smentito poi seccamente, ma oggi a tenere banco è la possibile partnership tra la casa francese e Volkswagen. La prima lanciata verso una vera e propria rivoluzione, la seconda decisamente nelle canne, con tagli che hanno coinvolto proprio il comparto elettrico.
La questione di tale collaborazione è stata riportata dalla rivista tedesca Handelsblatt. Le fonti hanno poi rilevato che l’obbiettivo della joint venture è produrre tra le 200.000 e le 250.000 unità. Dopotutto la stessa casa francese, per bocca del proprio CEO, aveva fatto sapere che è fondamentale una partnership per realizzare una vettura elettrica entro i 20mila euro. Renault, con le proprie gambe, non ce la può fare.
Il Gruppo VW sta già lavorando su veicoli elettrici compatti che dovrebbero avere un prezzo a partire da circa 25.000 euro. Previsti intorno al 2025, ce ne sarà uno per ciascuno dei marchi Volkswagen, Skoda e Seat (o Cupra).
Entrambe le società stanno attualmente implementando misure di riduzione dei costi. Volkswagen si è posta l’obiettivo di risparmiare 10 miliardi di euro entro il 2026, mentre Renault si sta impegnando a ridurre i costi di produzione dei veicoli elettrici del 50% attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.
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