Che l’Europa si stia dando una scossa sul fronte automotive è un fatto ormai acquisito. E l’ultima presa di posizione sul fronte politico arriva direttamente dal cancelliere tedesco (dimissionario) Olaf Scholz, che al posto dell’ecobonus propone un Eurobonus. In pratica, si tratterebbe di estendere ai 27 Paesi dell’Ue un pacchetto di incentivi all’acquisto di veicoli elettrici. Come? Senza contributi economici, ma attraverso un pacchetto di incentivi fiscali che sia uguale in tutta Europa. Quindi: niente impegno finanziario, come quello riconosciuto nelle varie campagne di sostegno all’acquisto, ma un meccanismo che renda più leggero il peso del fisco sulle quattro ruote.
Secondo La Repubblica, questo meccanismo sarebbe già allo studio della Commissione von der Leyen e potrebbe entrare a far parte integrante del dialogo strategico sull’auto in programma il 30 gennaio a Bruxelles.
Certo è che l’UE sta cercando di darsi una scossa proprio sul fronte automotive, anche e soprattutto a livello politico, visti i tanti fattori esterni, come il caro energia post guerra in Ucraina, la super offensiva cinese e i pesanti dazi minacciati dal neo presidente Usa, Donald Trump, che impattano sull’industria del continente. Senza dimenticare poi le stringenti regole interne, come quella sulle multe 2025 per ‘sforamento’ dei target che potrebbero costare ai costruttori fin a 15 miliardi di euro.
Proprio ieri dalla VDA (l’associazione tedesca dei costruttori) è arrivato l’ennesimo grido di allarme. Manuel Kallweit, economista capo del gruppo di pressione ha affermato che per rispettare i limiti inaspriti sulle emissioni di Co2, le vendite di soli veicoli alimentati a batteria dovrebbero aumentare di circa il 75% rispetto all’anno precedente. Aumento che si tradurrebbe in vendite di circa 666.000 veicoli completamente elettrici aggiuntivi. Le previsioni VDA, tuttavia, indicano in realtà che le vendite di veicoli elettrici sono diminuite del 9% nel 2024. Anche i veicoli parzialmente elettrici, come gli ibridi plug-in, dovrebbero registrare una crescita annua di circa il 53%.
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