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Tavolo Automotive il 5 marzo: “mistero” incentivi 2025

di Emiliano Ragoni - 10/02/2025

La Germania fa retromarcia sulle auto elettriche, stangata per Urso

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il prossimo mercoledì 5 marzo alle ore 11.00, a Palazzo Piacentini, ha convocato il tavolo Automotive. La riunione di confronto, indetta su volontà del ministro Adolfo Urso, affronterà tematiche inerenti alla riforma delle politiche europee nel settore, oltre alle politiche industriali nazionali e ai relativi incentivi. Prevista la partecipazione dei rappresentanti delle imprese del settore, delle organizzazioni della filiera e dei sindacati.

L’ordine del giorno:

  • Incentivi 2025
  • Politiche comunitarie
  • Politiche nazionali

Tema incentivi

Nella nota rilasciata dal MIMIT si fa quindi riferimento agli incentivi. Nello specifico, si parla delle “misure finanziarie predisposte per la componentistica, anche in conseguenza della conclusione del Tavolo Stellantis”. In merito al tema incentivi Urso è stato piuttosto preciso nel precedente tavolo Automotive, quando ha dichiarato: “il Governo non introdurrà più ecobonus per l’acquisto di auto poco inquinanti. Questo provvedimento è del tutto inefficace”.

Per quanto riguarda il Fondo Automobile, il MIMIT si è impegnato a stanziare complessivi 1,6 miliardi di euro destinati alla riqualificazione della filiera. Nel 2025 è prevista una dotazione di 200 milioni di euro, più i 100 milioni dei residui del 2024 e i 500 provenienti dai fondi del PNRR per le filiere strategiche. Per gli anni 2026 e 2027, sono stati allocati 400 milioni di euro.

Lato incentivi, nel tavolo del 5 marzo si farà quasi certamente riferimento a iniziative relative alle produzioni nazionali, quali i contratti di sviluppo.

Il piano d’azione dell’Europa

Non è di certo un caso se il tavolo Automotive italiano è stato indetto il 5 marzo poiché in questo giorno è previsto da parte della Commissione Europea il piano d’azione per l’industria automobilistica europea, presentato dal commissario Apostolos Tzitzikostas, responsabile dei Trasporti.

Come abbiamo anticipato QUI, saranno tanti i temi caldi che verranno trattati, tra cui l’annosa questione delle multe e della strada verso il raggiungimento della neutralità carbonica. Quest’anno le Case automobilistiche devono restare nei limiti dei 93,6 g/km di CO2, che nel 2030 saranno di 49,5 g/km, fino ad azzerarsi nel 2035, anno in cui è previsto il ban delle auto a combustione. Le multe sono salatissime: 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre la soglia consentita, moltiplicato per il numero di veicoli venduti.

Proprio riguardo al divieto di vendita di nuove auto a combustione interna, l’Europa sarebbe pronta ad ammorbidire la propria posizione, contemplando, oltre alle vetture elettriche, anche le ibride plug-in e quelle con il range extender. Si è parlato anche di biocarburanti.

Le fatiche dell’auto Made in Italy

L’attuazione del Piano Italia da parte di Stellantis è ancora in divenire. C’è da fare i conti con il presente, con notizie certamente non confortanti. Cassino (leggi il nostro speciale QUI), che un tempo era un fiore all’occhiello della produzione automobilistica italiana, oggi deve far fronte a un nuovo stop. L’impianto, secondo quanto comunicato da Stellantis, chiuderà dal 13 al 24 febbraio. Ma probabilmente la chiusura verrà prolungata fino alla fine del mese.

Il motivo? Scarse richieste per Alfa Romeo Giulia, Stelvio e per Maserati Gracale. Tutti modelli che utilizzano il pianale Giorgio e che vengono assemblati in questa fabbrica in provincia di Frosinone. Attualmente si lavora su un solo turno, quello del mattino.

I sindacati temono il mancato rispetto del Piano Italia che proprio qui prevede la nascita di nuovi modelli come la seconda generazione dell’Alfa Romeo Giulia. Nel tavolo del 5 marzo verrà sicuramente fatto il punto sullo “stato” degli investimenti previsti da parte di Stellantis.

L’immagine si riferisce al modello attuale su piattaforma Giorgio

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