
Stellantis raddoppia la posta sul Nord Africa. Il gruppo automobilistico guidato da Antonio Filosa ha annunciato un investimento da 1,2 miliardi di euro per espandere il proprio polo industriale di Kenitra, in Marocco, portandone la capacità produttiva a 1 milione di veicoli all’anno entro il 2030. La notizia, battuta dall’agenzia egiziana MAP e ripresa da Bloomberg, ha spinto il titolo Stellantis in Borsa: +2,16% a fine giornata a 8,173 euro, segnando un parziale recupero dopo il calo della vigilia dovuto allo stop ai progetti sull’idrogeno.
L’espansione prevede anche 3.100 nuove assunzioni, l’introduzione di una nuova generazione di motori mild-hybrid dal 2026 e l’avvio della produzione di tricicli elettrici già a partire da questo mese. L’impianto sarà così rafforzato nel suo ruolo chiave nella strategia globale del gruppo, puntando su tecnologie efficienti e produzioni a basso consumo energetico (425 kWh per veicolo).
L’impianto di Kenitra è operativo dal 2019, nato da un accordo siglato nel 2015 tra il gruppo PSA (prima della fusione con FCA) e il governo marocchino. In pochi anni si è trasformato in una vera e propria fabbrica-mosaico del mondo Stellantis: qui si producono la Peugeot 208 e la sua versione elettrica e-208, ma anche i quadricicli leggeri Citroën Ami, Opel Rocks-e e la nostrana Fiat Topolino (ricorderete il caso della bandiera italiana sulle Topolino), tutti basati su una stessa piattaforma, differenziati da design e marchio.

Dopo essere passata da 90.000 a 400.000 unità annue in meno di cinque anni, Kenitra si prepara ora a diventare uno dei centri nevralgici della mobilità urbana elettrica per tutti i brand del gruppo.
Uno dei cardini dell’espansione marocchina sarà l’avvio della produzione della piattaforma “Smart Car”, che è destinata a modelli dei segmenti B e C, tra cui la Fiat Grande Panda. Si tratta di un’architettura flessibile, pensata per supportare motorizzazioni elettriche, ibride e a combustione interna, capace di offrire abitabilità e convenienza, in linea con le esigenze dei mercati emergenti e maturi.

Kenitra diventa così un hub globale per la produzione di veicoli compatti ed elettrificati, confermando il ruolo strategico del Nord Africa nella riorganizzazione industriale del gruppo: una scommessa sul basso costo del lavoro, sull’efficienza e sull’accesso preferenziale a diversi mercati internazionali.
Parallelamente, Stellantis rivede anche la propria organizzazione in Europa. Il gruppo ha annunciato la sospensione della produzione della Dodge Hornet nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove il suv americano veniva costruito accanto alla gemella Alfa Romeo Tonale. La causa è chiara: l’imposizione di dazi del 25% sulle auto importate dall’estero negli Stati Uniti ha reso economicamente non sostenibile l’esportazione della Hornet da uno stabilimento europeo.
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