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Stellantis nel segno di Filosa

di Emiliano Ragoni - 04/11/2025

Dopo l’era Tavares, Stellantis ha inaugurato una nuova stagione con Antonio Filosa al timone. Manager italiano dalla lunga esperienza in ambito internazionale, Filosa ha subito messo in chiaro le priorità nella call con gli azionisti dedicata ai risultati del terzo trimestre 2025: margini, mercato Usa e riorganizzazione della struttura industriale e commerciale. Un cambio di passo non solo formale, ma sostanziale, che segna l’avvio di quella che si può già chiamare la Stellantis di Filosa.

Pragmatismo italico

Ma quindi com’è Stellantis sotto la direzione di Antonio Filosa? Rispetto al passato, il manager ha cercato di focalizzarsi su prodotti più concreti che nel recente passato erano stati rimossi dai listini. Vedi il ritorno in America dell’iconico V8 Hemi e di modelli per perfetti yankee a marchio Jeep e Ram. Una strategia basata sulla stretta attualità, che potrebbe non piacere agli analisti che invece guardano al domani. Per snellire i conti Filosa ha cancellato quasi tutti gli investimenti futuribili: via l’idrogeno e la guida autonoma. Cancellati o rimandati anche ai modelli completamente elettrici che non hanno registrato consensi di pubblico. Ne è un esempio concreto la nuova generazione dell’Alfa Romeo Stelvio, che sarà lanciata prima in versione ibrida.

In Europa si punta tutto sull’ibrido e su vetture di volume come Fiat 500 ibrida e Jeep Compass di nuova generazione. Investimenti ridotti, con la speranza di avere risultati.

Vediamo nel dettaglio la strategia.

Stellantis, l’America conta

Nel trimestre chiuso a settembre, il Gruppo ha registrato ricavi pari a 37,2 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare la performance, una decisa ripresa negli Stati Uniti, con spedizioni consolidate, ricavi netti in aumento e vendite in crescita del 6%. “Il nostro piano commerciale sta procedendo con un ritorno alla crescita del fatturato”, ha dichiarato Filosa, confermando il focus strategico sugli Usa: “Quando siamo forti negli Stati Uniti, siamo più forti ovunque”.

Jeep Grand Cherokee 2026
Jeep Grand Cherokee 2026

Stellantis in America 13 miliardi in quattro anni

In Nord America, Stellantis investirà 13 miliardi di dollari in quattro anni per rilanciare la produzione, con l’introduzione di cinque nuovi modelli e l’incremento del 50% della capacità produttiva. Modelli iconici come Jeep Wrangler, Gladiator e Wagoneer hanno registrato risultati solidi, contribuendo al rafforzamento del portafoglio ordini e alla crescita della quota di mercato.

In Europa si punta sul ritorno dei grandi classici

Ma se il mercato americano sorride, l’Europa rappresenta invece l’altra faccia della medaglia: -70 punti base di quota UE30, con difficoltà concentrate in Francia, Italia e nel comparto dei veicoli commerciali leggeri. Per invertire la rotta, Stellantis scommette su nuovi prodotti chiave come la nuova Fiat 500 ibrida e la Jeep Compass di nuova generazione, pensati per riconquistare terreno soprattutto nei segmenti B e C.

La linea di produzione della Jeep Compass
Linea di produzione della Jeep Compass

Francia e Italia

Lo spostamento del centro di gravità dell’Europa all’America non preoccupa solo l’Italia ma anche la Francia. A spegnere sul nascere le polemiche ci ha pensato la stessa Stellantis.

Secondo il quotidiano francese Les Echos Stellantis ha stimato gli investimenti in Francia in almeno 2 miliardi di euro. “La Francia è il Paese in cui Stellantis investe di più”, ha spiegato la società in un comunicato, aggiungendo che “la Francia rappresenta il secondo Paese per Stellantis in termini di fonti di profitto a livello mondiale e il primo in Europa”. Les Echos riporta che Filosa ha impresso una vera e propria svolta rispetto al suo predecessore, Carlos Tavares. “Sul piano dei rapporti umani, Filosa è molto meno austero”, ha spiegato il sindacalista Laurent Oechsel, sottolineando che oggi “non c’è più ricatto sui posti di lavoro“. “Nel merito, la priorità non sono più solo i margini, ma anche i volumi“, ha aggiunto Oechsel.

Revisione dell’assetto organizzativo

Filosa ha anche annunciato una revisione dell’assetto organizzativo per rafforzare il legame con clienti, concessionari e istituzioni. L’azienda ha creato una “war room” per gestire le criticità legate alla fornitura di semiconduttori, in particolare quelle causate dalla crisi Nexperia e dalle restrizioni imposte da Pechino.

Un nuovo corso pragmatico

Il nuovo corso segna anche un cambio di rotta nella strategia elettrica: meno elettriche, più ibride. Un adattamento necessario, secondo Filosa, che ha fatto storcere il naso a molti analisti, contribuendo a una flessione del titolo Stellantis in Borsa (-10%). Gli oneri derivanti dalla revisione del piano prodotti e il rallentamento delle vendite EV in Europa hanno pesato sul giudizio degli investitori.

A confermare l’approccio pragmatico e orientato al ritorno sugli investimenti, il Ceo ha deciso di mettere in pausa lo sviluppo della guida autonoma di livello 3, ritenuta “non matura per un’applicazione su scala industriale”. Inoltre,  ha chiuso il progetto sull’idrogeno, destinando risorse e competenze verso tecnologie ritenute oggi più concrete e remunerative, come l’elettrificazione leggera e la semplificazione delle piattaforme modulari.

Una crescita sostenibile

Nonostante le sfide, Filosa resta fiducioso: “Abbiamo visto progressi sequenziali positivi. Lavoreremo nel secondo semestre per sostenere una crescita di lungo termine, redditizia e sostenibile”.

Con l’annuncio della reintroduzione della city car Fiat 500 con motore a combustione e il ritorno della Jeep Compass con una nuova generazione ibrida, il Ceo traccia una linea chiara: realismo industriale, efficienza operativa e ascolto dei mercati.

Nasce così la Stellantis di Filosa, più pragmatica, meno ideologica, e radicata nei suoi territori chiave.

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