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Sistema ESP, ecco come è fatto e come funziona

di Redazione - 12/09/2024

Sistema ESP, ecco come è fatto e come funziona

L’ESP (Electronic Stability Program), noto anche come controllo elettronico della stabilità, è uno dei sistemi di sicurezza attiva più importanti installati sulle vetture moderne. La sua funzione è quella di mantenere il controllo del veicolo, soprattutto in situazioni di emergenza o manovre brusche, riducendo il rischio di sbandamenti e ribaltamenti. Tale complesso tecnologico è diventato obbligatorio su tutte le nuove autovetture vendute nell’Unione Europea a partire dal 2014.

L’ESP è stato sviluppato negli anni ’90 da Bosch in collaborazione con Mercedes-Benz. Il primo veicolo ad essere dotato di questo sistema fu la Mercedes-Benz Classe S del 1995. Da quel momento, il sistema si è diffuso rapidamente, diventando lo standard (al di là delle disposizioni delle disposizioni di legge di cui sopra) di sempre più vetture.

La centralina elabora i dati provenienti dai sensori e, in caso di perdita di aderenza, agisce applicando una forza frenante selettiva alle ruote esterne o interne alla curva, contrastando il movimento incontrollato. Se il sottosterzo o sovrasterzo diventa grave, il sistema può ridurre la potenza del motore per aiutare a ripristinare l’aderenza.

Principio di Funzionamento dell’ESP

Il controllo di stabilità interviene quando rileva una differenza tra il comportamento reale del veicolo e le intenzioni del conducente. Il principio alla base del sistema è monitorare continuamente la traiettoria del veicolo, confrontando la direzione in cui sta andando con quella in cui il conducente vorrebbe che andasse. Questo è possibile grazie a una serie di sensori che rilevano diversi parametri.

  • Sensore di angolo di sterzo: misurano quanto il volante è stato girato
  • Sensori di velocità delle ruote: monitorano la velocità di rotazione delle singole ruote e sono posizionati sui mozzi delle stesse
  • Accelerometri: rilevano i movimenti del veicolo, sono uno per ogni asse di rotazione.

A gestire la mole d’informazioni che arriva dalla sensoristica di bordo è l’Unità di controllo elettronico (ECU). Ovvero il cervello del sistema, responsabile dell’analisi dei dati provenienti dai sensori e dell’attivazione dei freni o della riduzione di potenza quando necessario. Lavora in simbiosi con l’ABS e il controllo di trazione.

La sua capacità di correggere la traiettoria del veicolo in situazioni critiche lo rende uno strumento essenziale, soprattutto per i conducenti meno esperti o in condizioni di guida difficili.

 

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