
Nella sede dell’Automobile Club Milano, è andato in scena il convegno “Quale futuro per la mobilità”, promosso da Il Foglio Quotidiano e da ACI Milano. Ha riunito istituzioni, industria e ricerca per tracciare scenari concreti sulla mobilità del domani. Sette panel, decine di relatori, con l’unico obiettivo di affrontare la transizione in chiave realista e tecnologicamente neutrale.
Il Presidente dell’ACI, Geronimo La Russa, ha aperto i lavori sottolineando la necessità di una mobilità efficiente e inclusiva, capace di migliorare la qualità della vita e attrarre investimenti. “Non siamo solo l’Automobile Club, vogliamo diventare un vero Mobility Club”, ha dichiarato, rimarcando l’impegno di ACI per una mobilità sostenibile e accessibile.
Roberto Pietrantonio (Unrae) ha richiamato l’attenzione su un mercato confuso dagli incentivi a intermittenza e dalla mancanza di una strategia unitaria. “I costruttori sono reattivi, ma corrono zavorrati“, ha detto. Roberto Vavassori(Anfia) ha ribadito la necessità di mantenere la neutralità tecnologica, affinché il mercato possa scegliere le soluzioni migliori per decarbonizzare.
Il caso Byd è stato al centro dell’intervento di Alfredo Altavilla, special advisor del colosso cinese: “La Cina è un’opportunità, non una minaccia. Puntiamo su tecnologia, value for money e produzione locale”. BYD si distingue per l’approccio diretto agli incentivi, gestiti in autonomia senza complessità burocratiche.

Fabio Pressi (A2A/Motus-e), Gianni Murano (Unem), Daniele Napoleoni (Porsche Consulting) e Simone Tripepi (Enel) hanno affrontato il tema dell’energia per la mobilità futura. Il quadro emerso? L’elettrico avanza lentamente e la priorità è ora rendere affidabile e accessibile la rete di ricarica, anche con soluzioni di pagamento immediate e una maggiore chiarezza per l’utente.

Dal confronto tra Uber e il Politecnico di Milano, emerge un futuro ibrido in cui la guida autonoma dovrà convivere con quella umana. La vera sfida sarà portare la tecnologia su scala urbana, ma serviranno investimenti e un quadro normativo chiaro.
Hyundai (Francesco Calcara) e Volvo (Michele Crisci) vedono nell’elettrificazione un percorso inevitabile ma non immediato. Entrambi puntano su ibridazione e value for money, in attesa di una maggiore maturità del mercato e di una rete infrastrutturale più solida.
Bosch, Brembo e la Polizia Stradale hanno fatto il punto sulle nuove soluzioni per la sicurezza: sistemi di frenata avanzati, aggiornamenti OTA e, soprattutto, formazione nelle scuole per creare una cultura della sicurezza già in età precoce.
Alfa Romeo e Pirelli nella figura di Mario Isola (Capo di Pirelli Motorsport) hanno raccontato come la Formula 1 stia diventando un laboratorio tecnologico per la produzione di serie: dalla raccolta dati al riciclo dei pneumatici, l’obiettivo è innovare senza tradire il DNA sportivo.

Il convegno ha messo in luce una verità trasversale: la mobilità del futuro non sarà solo elettrica, autonoma o connessa. Sarà soprattutto coerente, inclusiva, resiliente, e costruita attorno ai bisogni reali delle persone. Serviranno politiche coordinate, investimenti strategici e una narrazione chiara che accompagni cittadini e imprese nel cambiamento.

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