
Testo di Mattia Eccheli
Sviluppato assieme a più di 20 aziende che hanno affinato tecnologie e abbattuto l’impronta ambientale da Ampere, la controllata di Renault che si occupa dell’elettrificazione, il suv Embléme è il manifesto della sostenibilità ambientale della Losanga. Almeno per il momento, tuttavia, non è ancora chiaro se e quando arriverà malgrado le sue appena 5 tonnellate di emissioni di CO2e nel completo ciclo di vita.

È un valore importante perché è pari a quinto delle 25 della Megane E-Tech Electric, il cui impatto ambientale è già due volte inferiore a quello di modelli equivalenti alimentati da combustibili fossili. Rispetto al 2019, insomma, le emissioni sono state abbattute del 90%, da 50 a 5 tonnellate, per il momento ancora a livello teorico. Diventerà un dato reale quando il modello verrà commercializzato. “L’obiettivo – chiarisce Fabrice Cambolive, Ceo di Renault – era ottenere la massima decarbonizzazione progettando un’auto attrattiva, efficiente, adatta alle famiglie, spaziosa, confortevole, high-tech e versatile”.

Malgrado i 4,8 metri di lunghezza (2,9 di passo) e 1,52 di altezza, il cx è di appena 0,25 perché l’aerodinamica è stato un parametro fondamentale del progetto. Dentro l’abitacolo, oltre a materiali anche particolari – tipo i rivestimenti in pelle realizzati con le fibre di ananas – ci sono uno schermo ricurvo OpenR che occupa l’intera plancia con una dimensione di 120 centimetri di lunghezza e 12 di altezza in risoluzione 8K e una diagonale di 48”, sedili posteriori inediti, un sistema audio immersivo, maniglie delle porte (-60% di peso) riprogettate e più leggere e molto altro.

L’alimentazione è uno dei punti di forza della Embléme (1.800 kg sulla bilancia), per la quale vengono anticipati fino a 1.000 km di percorrenza in un tempo equivalente a quello di auto con motore endotermico. Significa che sono compresi i 10 minuti delle due soste (5′ ciascuna) per fare il pieno al serbatoio da 2,8 kg di idrogeno sistemato all’anteriore, dove sotto il cofano c’è anche un frunk con 74 litri di capacità (il vano bagagli convenzionale posteriore è da 556 litri).

L’unità elettrica a rotore avvolto è priva di terre rare e vale 217 cv: è spinto da una batteria NMC, cioè nichel manganese cobalto, da 40 kWh alloggiata sotto il pianale e da un sistema a celle a combustibile con membrana a scambio protonico PEMFC da 30 kW a idrogeno a basso contenuto di carbonio. L’impronta carbonica è stata ridotta del 70% sulla produzione dei componenti, sono stati integrati il 50% di materiali riciclati e, assicura Renault, “quasi tutti i materiali utilizzati sono riciclabili a fine vita”.
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