L’amministrazione comunale di Milano prevede di incassare ben 275 milioni di euro da multe stradali nel 2025. Questa cifra, in aumento di 15 milioni rispetto al 2024, rappresenta un ritorno ai livelli pre-pandemia e testimonia una tendenza al rialzo degli introiti derivanti dalle sanzioni al codice della strada.
Secondo il bilancio preventivo per il settore sicurezza e polizia locale, presentato dall’assessore Marco Granelli, il totale degli incassi per la sicurezza nel 2025 toccherà i 349,4 milioni di euro, un aumento significativo rispetto ai 323,4 milioni del 2024 e ai 300,4 milioni del 2023.
L’aumento degli incassi deriva da diverse fonti, tra cui il recupero delle sanzioni degli anni precedenti, che passerà da 1 milione di euro nel 2024 a 10 milioni nel 2025. Inoltre, si prevede un incremento degli introiti derivanti dalle sanzioni per violazione del codice della strada, in particolare per gli accessi non autorizzati nelle zone a traffico limitato Area B e Area C, la sosta sul verde e le soste irregolari, che rappresentano circa il 78% del totale delle multe.
Le telecamere per il rilevamento della velocità e del passaggio con il semaforo rosso contribuiscono per il 7% alle sanzioni, mentre il restante 4% deriva dall’attività di controllo della Polizia Locale.
Il Comune di Milano ha dichiarato che i proventi derivanti dalle multe saranno reinvestiti in progetti volti a migliorare la sicurezza stradale e la vivibilità urbana. Nel 2024, ad esempio, sono stati destinati 34 milioni di euro alla manutenzione stradale, 24 milioni all’illuminazione pubblica, 17 milioni al controllo ed educazione stradale e 4,6 milioni di euro alla previdenza integrativa dei vigili.
L’aumento degli incassi da multe stradali a Milano riflette una tendenza nazionale. Secondo un’indagine Codacons, nei primi dieci mesi del 2024 le entrate derivanti da sanzioni per violazioni del Codice della Strada in Italia hanno raggiunto 1.294.799.772 euro, con Milano in testa alla classifica con 128,7 milioni di euro. Il ritorno ai livelli di incassi pre-pandemia, se da un lato rappresenta una fonte di entrata importante per i Comuni, dall’altro solleva preoccupazioni tra gli automobilisti e apre un dibattito sull’efficacia e l’equità delle politiche di sicurezza stradale.
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