
Il parco auto italiano ha un’età da Matusalemme, cioè un valore mediano di 13 anni, e modelli con almeno 19 anni che rappresentano quasi una vettura su quattro (24,3%) sul totale della ‘consistenza veicolare’. E fin qui nessuna novità. Qualche ulteriore indicazione arriva però analizzando e riaggregando i dati dell’annuario statistico ACI, dal quale emerge soprattutto il nodo delle auto Euro 4, immatricolate cioè tra il primo gennaio del 2006 e il primo gennaio del 2011.
A fine 2024 le auto Euro 4 erano oltre 8,5 milioni, portando il totale delle vetture con più di 14 anni (Euro 0-4) a 18,39 milioni, pari al 44,5% dell’intero parco circolante (41,34 milioni). Rispetto al 2022 c’è stato comunque un inevitabile effetto di sostituzione e la percentuale è scesa di quasi 6 punti (era al 50,20%, cioè più di una macchina su due era tra Euro 0 e Euro 4). Sempre nel ‘cluster’ Euro 0-Euro 4, le alimentazioni a benzina hanno registrato una flessione sotto quota 10 milioni (9,959) contro i 10,87 milioni del 2022, scendendo così dal 27,04% a 24,09% del parco. Le macchine diesel sono passate da 7,59 milioni (18,37% del totale) a 6,82 milioni (16,51%).

Un tasso di ‘ringiovanimento’ dovuto soprattutto alle alimentazioni Euro 4 a gasolio, che nei tre anni comparabili dalle tabelle hanno perso oltre 404 mila unità (da 4,248 a 3,844 milioni), mentre le auto a benzina dello stesso standard sono scese nel 2024 a 3,617 milioni dai 3,949 del 2022. Le vetture Euro 4 da sole rappresentano quasi il 21% (20,66%) del parco nel 2024, mentre la classe più rappresentata è la Euro 6 (39% circa), seguita dalla ‘gruppo’ Euro 0-3 (24% circa). Chiude la classe Euro 5, di cui tanto si parla in queste settimane, con il 16% del totale.
La sintesi dell’AI per il 2024 segnala inoltre l’età mediana per tipo di alimentazione:
1) per le autovetture a benzina – 16 anni e 5 mesi
2) per le autovetture a gasolio – 12 anni e 5 mesi
3) per le autovetture a benzina/GPL e benzina/metano – 11 anni e 9 mesi
4) per le autovetture ibride – 2 anni e 3 mesi
Per le autovetture nel complesso l’età mediana (valore diverso e più puntuale rispetto all’età media) risulta pari a 13 anni.
L’analisi di questi dati, asettica, dovrebbe essere una base di partenza per il regolatore. Ormai è evidente che la priorità non è più quella del ‘tutto elettrico’, ma piuttosto quella di accelerare il più possibile i processi di rinnovo e sostituzione del parco circolante, coniugando in questo modo gli obiettivi (certo, meno impegnativi rispetto alla mobilità elettrica) di riduzione delle emissioni climalteranti alle imprescindibili esigenze di sicurezza. In quest’ottica, la recente decisione del Governo sui fringe benefit delle auto aziendali, che penalizzando i consumatori dilata i tempi di sostituzione vecchio-nuovo (anche attraverso il mercato dell’usato), anziché comprimerli.
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