
Con l’arrivo del nuovo anno, per Opel Astra—sia berlina sia station wagon—scatta il classico facelift di metà carriera. Ritocchi all’estetica, novità sotto il cofano e qualche aggiornamento tecnologico: un rinnovamento leggero ma mirato.

Le proporzioni non si toccano (437 cm di lunghezza per la berlina, 464 per la wagon), ma Opel interviene sul frontale con una firma luminosa inedita: logo retroilluminato e nuovi fari Matrix Led, più sottili e con ben 25.600 pixel ciascuno, che cambiano l’espressione dell’Astra rendendola più moderna. Dietro, invece, solo piccoli ritocchi: paraurti leggermente rivisti e cerchi in lega ridisegnati da 17 o 18 pollici.

L’abitacolo guadagna in qualità percepita. Arrivano materiali più curati e sostenibili, sedili ridisegnati pensati per chi macina chilometri e, sulle versioni top, anche regolazioni elettriche e massaggio. Aggiornato pure il sistema multimediale, più rapido nell’uso e abbinato a una nuova illuminazione interna.

In perfetta sintonia con il resto del mondo Stellantis, l’Astra adotta come motore d’ingresso il 1.2 turbo mild hybrid da 145 cv: un propulsore il piccolo tre cilindri ormai diffusissimo nel Gruppo, dalla piccola Grande Panda alla Jeep Compass, con declinazioni di potenze differenti.

A questo si affiancano le versioni plug-in hybrid con batteria da 17 kWh e potenze di 196 o 224 cv, oltre alla variante 100% elettrica con accumulatore da 58 kWh e 156 cv, che ora dichiara fino a 454 km nel ciclo wltp. Buone notizie per gli irriducibili del gasolio: resta il 1.5 turbodiesel da 131 cv, scelta ancora molto apprezzata da chi affronta lunghi viaggi a pieno carico, soprattutto sulla station wagon.
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