Nel cuore del Parco delle Acque Minerali di Imola, dove sorge l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari, venti nuovi alberi sono stati messi a dimora oggi per celebrare il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna 2025. L’iniziativa “Ogni pilota un albero”, promossa da ACI in collaborazione con i Carabinieri Forestali, ha coinvolto figure chiave del motorsport e delle istituzioni: il presidente dell’ACI, gen. Tullio Del Sette, il presidente e ceo della F1 Stefano Domenicali, Giancarlo Minardi, fondatore del Minardi Team e presidente del cda di Formula Imola, e il sindaco di Imola Marco Panieri. Ogni pianta rappresenta uno dei piloti in gara, in un gesto concreto che unisce simbolicamente sport, ambiente e impegno civile.
“Da ormai quattro anni, ACI ha scelto di legare, simbolicamente, questo ed altri eventi sportivi automobilistici alla natura, attraverso un gesto semplice ma carico di significato: la messa a dimora di un albero per ogni pilota partecipante. Non si tratta solo di incrementare il patrimonio verde del nostro Paese ma anche di affermare che il mondo dei motori può e deve essere parte attiva del processo di transizione ecologica. Sono già oltre mille gli alberi finora piantati in varie località d’Italia insieme ai Carabinieri Forestali”, ha dichiarato Tullio Del Sette, Commissario Straordinario dell’ACI.
Il Parco delle Acque Minerali è uno dei luoghi simbolo di Imola. Nato nella seconda metà dell’Ottocento, dopo la scoperta di sorgenti minerali ritenute curative sulle rive del Santerno, fu trasformato nel 1871 in parco pubblico in stile inglese. Oggi si estende su circa 11 ettari, con una ricca biodiversità vegetale. A partire dagli anni ’50, il tracciato cittadino che sarebbe divenuto il circuito di Imola lo ha inglobato, trasformandolo in un’anomalia affascinante: un parco urbano all’interno di un autodromo internazionale.
Non sono mancati negli anni i dibattiti tra vocazione sportiva e tutela ambientale: la presenza di un polmone verde attorno a uno dei circuiti più veloci del mondo ha stimolato riflessioni e azioni per conciliare sviluppo e sostenibilità. In questo contesto si inserisce la piantumazione, da parte di Domenicali e Del Sette, di un clone del “Cipresso di San Francesco”, albero secolare che secondo la tradizione sarebbe stato piantato nel XIII secolo dal Santo stesso nel chiostro del convento di Villa Verucchio, nel riminese. Il cipresso è diventato simbolo di pace e cura del creato, e i suoi cloni rappresentano un ponte tra spiritualità, storia e impegno ecologico.
Insieme al cipresso, sono stati piantati ornielli, aceri campestri e olmi siberiani forniti dai Centri Nazionali per la Biodiversità dei Carabinieri. Per Stefano Domenicali, “questa iniziativa è una testimonianza concreta dell’impegno della Formula 1 sui temi della sostenibilità, anche fuori dalla pista”. Giancarlo Minardi ha sottolineato il valore educativo dell’iniziativa: “Un autodromo può e deve essere anche luogo di rinascita ambientale”. Il sindaco Panieri ha aggiunto che “Imola vuole essere protagonista di una nuova cultura sostenibile. Piantare un albero per ogni pilota è un modo per lasciare un segno duraturo nel territorio”.
A completare la giornata, nei pressi del monumento ad Ayrton Senna, è stato allestito anche quest’anno il “Villaggio della Biodiversità”, curato dai Carabinieri Forestali. Un’ulteriore dimostrazione di come il mondo dei motori possa aprirsi a una riflessione profonda sul rispetto per la natura e sulle responsabilità condivise.
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