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Nuova Mini Cooper, minimale e tecnologica

di Redazione - 01/09/2023

Testo di Cesare Cappa

La Mini è tornata, e ha deciso di presentarsi al pubblico nel formato più congeniale ai tempi moderni, quello elettrico. La prima versione del nuovo corso, che si professa come Cooper, è ovviamente tre porte. Ci saranno prossimamente anche la 5 porte e la Cabrio, ciascuna con la propria Cooper, ma questa volta il focus è sul modello Bev, che manifesta tutto il suo potenziale con due distinte varianti: la Mini Cooper E e la Mini Cooper SE. Diverse in termini di prestazioni e di autonomia, oltre a qualche piccolo dettaglio estetico.

184 o 218 cv elettrici, per iniziare

Prima di entrare di diritto a raccontare di tecnica, meglio mettere in chiaro un paio di cose a livello dimensionale. Le quote della nuova Mini Cooper tre porte presentano una vettura leggermente più piccola rispetto alla generazione uscente, con una lunghezza di 3860 mm (prima erano 3863). Il passo di 2525 mm è maggiore (di poco) rispetto ai 2500 mm del modello attuale. Il vano di carico è ancora una volta ridotto ai minimi termini, con un volume che varia da 200 litri (tutte le sedute in posizione) a 800 (seconda fila abbattuta). Chiariti gli ingombri, è tempo di raccontarne il potenziale. Ad aprire le danze è la Mini Cooper E, la cui potenza di 135 kW (184 cv) si deve relazionare con una batteria da 40,7 kWh (la capacità del modello attuale si limitava a 32,6 kWh). A seguire, la più performante Cooper SE da 160 kW (218 cv) di potenza e 54,2 kWh di capacità quando si tratta di accumulatore.

Quale viaggia di più

Con questo “trattamento” la prima delle due ha un’autonomia di 305 km mentre la seconda di 400. Un deciso passo avanti rispetto ai circa 220 del modello attualmente a listino. Per quanto concerne i tempi di ricarica, la vettura è dotata di un carica batterie da 11 kW, questo significa che quella è la massima potenza che è in grado di assorbire in corrente alternata. In corrente continua la Mini Cooper E può arrivare sino a 75 kW di potenza e la Cooper SE fino a 95 kW. Numeri decisamente scarsi rispetto ai competitor, che superano senza problemi la soglia dei 100 kW. Ciò detto, i valori di cui sopra consentono una ricarica dal 10 all’80% in circa 30 minuti (ovviamente il riferimento è alla corrente continua).

La nuova “filosofia” di bordo

Più minimalista di così non si poteva. L’abitacolo della nuova Mini Cooper, che si tratti di E oppure SE le differenze si concentrano in pochi dettagli, potrebbe sembrare decisamente più spoglio rispetto a quello della generazione uscente. Infatti tutto si concentra nel nuovo display (touch naturalmente) di tipo Oled, con un diametro di 240 mm. Questa è la nuova Mini Interaction Unit. Tanto sottile da sembrare quasi fluttuante al centro della plancia, è provvista del nuovo Mini Operating System 9, il cuore del sistema operativo e di tutta la componente multimediale dell’apparato di infotainment. Il punto di forza sono le (quasi) infinite possibilità di personalizzazione. È stato sviluppato internamente al Bmw Group ed è basato su uno stack software Android Open Source Project (AOSP). Sistema che è collegato anche all’illuminazione ambientale, che ovviamente muta in funzione della modalità di guida inserita. La più sportiva è quella denominata Go-Kart, a cui corrisponde una grafica dedicata della Mini Interaction Unit, ma soprattutto un sound artificiale specifico.

Comandi vocali evoluti

La nuova Mini Cooper può disporre opzionalmente dell’head-display, così come di funzioni di realtà aumentata legate al sistema di navigazione. E a chiudere, non potevano mancare i comandi vocali, con il richiamo “Hey Mini”, utile per non dover occuparsi di tasti e bottoni e regolare le funzioni della vettura (non tutte ovviamente) solo con l’uso della voce. E lo smartphone può diventare la chiave digitale dell’auto, strumento che consente anche di parcheggiare con il telefonino la nuova Mini.

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