
Tesla affronta una fase critica della sua storia recente: vendite in calo, leadership insidiata dai costruttori cinesi e reputazione scalfita dalle scelte politiche di Elon Musk. Mentre il mercato europeo e quello cinese premiano la concorrenza, e negli Stati Uniti viene meno il sostegno fiscale, la Casa americana tenta il rilancio con una Model Y “low cost” e punta sul futuro autonomo con robotaxi e intelligenza artificiale. Ma basterà?
Numeri alla mano, il primo semestre del 2024 ha registrato una flessione del 13% nelle consegne rispetto all’anno precedente. Nel 2025, ha chiuso il primo trimestre a quota 336.681 mila e il secondo con 384.122 mila auto. L’atteso restyling della Model Y, il modello più venduto della casa, non è bastato a rilanciare le vendite, e i conti ne hanno risentito: -12% nei ricavi, la peggior contrazione da oltre un decennio.
Particolarmente critica la situazione in Europa. Secondo i dati dell’Acea, come abbiamo visto in QUESTO nostro articolo, la Tesla ha perso il 33% delle immatricolazioni nel primo semestre, a fronte di una crescita del 25% del mercato BEV continentale, che ha raggiunto quota 1.193.397 auto a corrente. E per la prima volta, a battere la regina dell’elettrico è stata la cinese Byd, che ad aprile ha venduto più veicoli a batteria di Tesla nel Vecchio Continente (QUI la notizia).

Secondo quanto riportato da Bloomberg, che riporta i dati della China Passenger Car Association, in Cina, il più grande mercato mondiale di veicoli elettrici, le spedizioni della Tesla dal suo stabilimento di Shanghai, destinate sia ai clienti nazionali che all’esportazione, sono diminuite per otto mesi consecutivi su base annua. Hanno però registrato un aumento a giugno.
Nel Paese del Dragone la Tesla sta sentendo molto la concorrenza, con produttori come la Xiaomi che ha raccolto oltre 300.000 preordini per il suv YU7, modello che si “ispira” fortemente alla Ferrari Purosangue.

E in America, dopo lo scontro con l’ormai ex amico Donald Trump, la situazione non è affatto migliore. I legislatori repubblicani hanno votato per l’eliminazione del credito d’imposta di 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici. Ma non è tutto perché come abbiamo visto in QUESTO articolo, la legge fiscale firmata da Trump ha abolito le sanzioni per le case automobilistiche che non rispettano gli standard federali di risparmio di carburante. Questo inciderà molto sulle entrate della società americana derivanti dalla vendita di crediti normativiche aiutano altre case automobilistiche a rispettare le norme sulle emissioni. Come è noto le entrate derivanti da questi crediti si sono rivelate fondamentali per mantenere la redditività dell’azienda.

Nonostante un quadro geopolitico complesso, gli investitori credono ancora molto nella vision di Elon Musk, ma l’imprenditore americano si deve affrettare a lanciare un modello economico. Fino a oggi la Tesla ha adottato un approccio minimalista per la sua gamma.
Per anni, l’azienda ha venduto solo cinque modelli: la Model S (lanciata nel 2012), la Model X (2015), la Model 3 (2017), la Model Y (2020) e il Cybertruck (2023). Quest’ultimo viene venduto solo in America e come abbiamo visto in QUESTO articolo, le performance del mastodontico pick-up sono al di sotto delle aspettative.
Per invertire la tendenza Elon Musk ha promesso una Model Y economica. Quindi, niente Model 2; il pubblico della Casa americana si deve accontare di una Model Y realizzata con materiali più economici e con meno optional. Secondo Electrek, Musk ha cancellato due veicoli più economici su cui Tesla stava lavorando, comunemente denominati “la Tesla da 25.000 dollari”, all’inizio del 2024. Questi due modelli erano identificati con il nome in codice NV91 e NV92 e si basavano sulla nuova piattaforma che Tesla sta impiegando per Cybercab.

Gli analisti stimano che Tesla non raggiungerà il traguardo di 1,79 milioni di auto vendute lo scorso anno. Ciò sarebbe in netto contrasto con un mercato globale in crescita, con BloombergNEF che prevede che le vendite di veicoli elettrici a batteria aumenteranno del 19% nel 2025.
Difficile pensare che la solo Tesla Model Y economica, che arriverà nel quarto trimestre, possa aiutare la compagnia americana a raggiungere i target di vendita. Piuttosto è plausibile ipotizzare che Elon Musk è ormai convinto che le auto non rappresenteranno nel prossimo futuro la maggiore fonte di entrate.
Il patron di Tesla spera nel servizio di taxi robot, che è stato recentemente lanciato in Texas, e nei robot umanoidi. Ma non solo, l’imprenditore fa affidamento anche sull’integrazione dell’intelligenza artificiale Grok sui veicoli. È stato recentemente lanciato un piano di abbonamento da 300 dollari che dà diritto a SuperGrok Heavy, versione evoluta dell’AI dedicata agli sviluppatori.

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