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La mobilità condivisa corre veloce

di Redazione - 06/10/2025

Testo di Marco Perugini

Gli italiani si muovono sempre più abitualmente in sharing e questa forma di mobilità è ormai integrata nell’offerta di trasporto a livello urbano, ricoprendo un ruolo importante nelle scelte politiche degli amministratori locali. La domanda di veicoli in condivisione segna trend crescenti, raggiungendo i 50 milioni di noleggi nel 2024. Per l’anno in corso si stima un totale di 60 milioni di viaggi, con una flotta che per il 95% è a zero emissioni. Se il target fosse confermato, significherebbe in termini statistici che ogni italiano avrà noleggiato almeno una volta un mezzo in sharing durante l’anno.

Si apre con questi numeri il 9° Rapporto nazionale sulla sharing mobility, presentato nella Conferenza Nazionale della sharing mobility organizzata a Roma dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile

Più domanda, meno offerta

A fronte dell’exploit della domanda di sharing, continua inesorabile il calo dell’offerta con meno veicoli disponibili e meno operatori sul mercato. Nel 2024 si sono contati infatti 96.000 veicoli in sharing: il 15% in meno rispetto a due anni prima. Nello stesso periodo si è ridotto del 26% il numero dei servizi (oggi in Italia ne risultano attivi 170), mentre gli operatori sono scesi del 25% (attualmente sono 35 i player del mercato).

Roma e Milano muovono 1 veicolo su 2

L’offerta si concentra soprattutto nelle grandi città. Roma e Milano, con 13,2 e 12,6 milioni di noleggi, raggiungono insieme oltre il 50% del totale nazionale. Ben 16 capoluoghi di provincia, soprattutto medio piccoli come Catanzaro, Reggio Calabria, Pesaro e Prato, hanno invece perso totalmente servizi di sharing.

La classifica delle città

Per valutare le performance di sharing mobility delle città italiane, l’Osservatorio ha elaborato, per la prima volta, lo Sharing Mobility Index, basato su 4 fattori:

  • varietà dei veicoli in sharing;
  • numero di mezzi per abitante;
  • numero di noleggi per abitante;
  • tasso di rotazione giornaliero dei veicoli.

Dall’analisi emerge che sono solo quattro le città che offrono un servizio integrato con auto, motorini, biciclette e monopattini: Milano, Roma, Firenze, Bergamo e Torino. La Capitale è la prima per numero di noleggi totali (13,2 milioni nel 2024); Bologna e Firenze sono le città cresciute maggiormente nel 2024 rispetto al 2023; Bologna è la città con più noleggi per abitante e il dato assume ancora più significato in un contesto privo di monopattini in sharing; Milano è la città con più veicoli a disposizione per abitante; Brescia presenta il migliore tasso di rotazione dei veicoli.

Auto: cresce l’elettrico

Il car sharing è stato il primo servizio di sharing mobility attivato in Italia. Oggi, però, il comparto è quello più in difficoltà, ed è in diminuzione il numero delle città servite. Di pari passo scendono anche i noleggi. Le motivazioni sono sostanzialmente due: aumentano gli spostamenti brevi coperti con forme di micromobilità e crescono notevolmente gli oneri per gli operatori. Prendendo in esame Enjoy, uno dei maggiori e più storici operatori del car sharing, si assiste a una corposo calo della flotta (-17% nei primi mesi del 2025 su base annua) e alla contrazione dell’1% dei servizi (-1 nel 2024 rispetto al 2023). I veicoli attivi sono però sempre più green: nel 2024 si contano 3.000 mezzi elettrici, il 18% in più rispetto all’anno precedente. La composizione del parco circolante per alimentazione vede spiccare le ibride (38%), seguite dall’elettrico (35%) e infine dalle più tradizionali benzina e diesel (27%).

Bici in fuga

Continua inarrestabile la crescita dei noleggi del bike sharing “free-floating”, cioè a inizio e fine corsa liberi nelle zone coperte dal servizio:  nel 2024 hanno toccato il record di 12,2 milioni, facendo segnare l’exploit del 162% in più rispetto al 2021. In bici si conta 1 noleggio su 3 del totale dei veicoli in sharing, comprese auto e monopattini. Sui pedali “condivisi” gli italiani hanno percorso più di 25 milioni di chilometri l’anno scorso, grazie anche all’incremento del 18% dei veicoli a pedalata assistita rispetto al 2023. La prima città per biciclette elettriche è Milano (più di 10.000 mezzi), seguita da Roma (7.000) e Bologna (2.700).

Monopattini: più noleggi, meno servizi

Se nel biennio 2020-2022 i monopattini in sharing hanno rappresentato la forma più di successo del vehicle sharing, dal 2023 in poi i noleggi si sono stabilizzati intorno ai 25 milioni su base nazionale. Le stime per il 2025, tuttavia, indicano una possibile ripresa (+27%).

Crollano invece i servizi, a scapito del numero delle città coperte da questa tipologia di micro-mobilità condivisa: dai 99 attivi nel 2022 si è passati a 68 nel 2024 e a 62 nei primi mesi del 2025. Guardando alle sole città capoluogo di provincia, se ne contano 15 in meno tra il 2022 e il 2024. Gli attuali 42.000 veicoli oggi attivi dovrebbero registrare nel 2025 una flessione del 6%. Le città con più monopattini in sharing sono Roma (13.500), Milano (6000) Torino (4.000) Palermo (2.280).

Scooter in retromarcia

Dopo il tracollo 2022-2023, l’offerta di servizi di scooter sharing è cresciuta di 3 unità nel 2024 e resta stabile quest’anno. La domanda, però, mostra segnali di crisi: i noleggi si riducono del 23% nel 2024. La flessione è imputabile in larga parte a Milano, dove la chiusura di un operatore ha fatto perdere circa 1 milione di noleggi. Le città servite sono ad oggi 9 e quelle con più scooter in sharing sono Milano (1836), Roma (1.556), Torino (349) e Bari (150).

Diminuiscono gli incidenti

I sinistri che coinvolgono un mezzo in sharing sono in calo e raggiungono una media di 1 incidente ogni 300.000 km percorsi, misurando così l’accresciuta consapevolezza degli utilizzatori e la più diffusa dimestichezza con questi veicoli. La contrazione maggiore nel 2024 è stata registrata per le bici (-67%), poi gli scooter (-54%) e i monopattini (-7%). Questi ultimi comportano un rischio di incidentalità simile: 6 sinistri ogni milione di km per i monopattini, mentre i motorini ne contano 4 sulla stessa percorrenza.

Il car pooling aziendale ancora non decolla

Nel 2024 i viaggi in carpooling aziendale hanno raggiunto 388 mila unità, con un aumento stimato del 40% per il 2025. Siamo però ancora molto lontani dai numeri della Francia, dove il carpooling fa registrare un totale di 12,8 milioni di viaggi annui. Il gap con i transalpini è imputabile a un quadro normativo più chiaro oltralpe e a politiche locali incentivanti maggiormente strutturate e di lungo periodo.

Monopattini ed auto spingono un mercato da 200 milioni

Il fatturato complessivo della mobilità condivisa nel nostro Paese sfiora i 200 milioni di euro nel 2024, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. I trend sono buoni, ma sono nettamente inferiori rispetto al passato: nel 2023 il settore aveva registrato una crescita economica dell’11%. I principali driver dello sharing si confermano i monopattini e le auto free-floating, che incidono rispettivamente per il 36% e il 31% sul totale.

Guardare avanti

Tra punti di forza e criticità, il rapporto sulla sharing mobility evidenzia tre passi da compiere per dare slancio al settore e soprattutto rispondere al meglio alla domanda di mobilità urbana, sempre più in trasformazione verso l’intermodalità:

  • integrazione col trasporto pubblico;
  • incentivi economici alla domanda;
  • supporto all’offerta.

Senza nuovi modelli di regolazione e sostegno della mobilità condivisa, continuerà inarrestabile il ricorso anche in ambito urbano all’auto privata. Nel 2024 in Italia si contano più di 40 milioni di veicoli sulle strade: 701 ogni mille abitanti.

 All’estero va meglio

Anche in Europa si registra una contrazione del numero dei veicoli disponibili in sharing, ma i noleggi sono in costante crescita e l’anno scorso si è toccato il record di 617 milioni di viaggi: la parte del leone la fanno le bici, sia free-floating (+27%) che station-based (+9%), mentre monopattini e scooter vanno in rosso.  Se in Germania emerge il car sharing, soprattutto a Berlino ed Amburgo, nelle città spagnole e francesi la mobilità condivisa ruota soprattutto intorno alle bici station-based, grazie anche a politiche locali ben tarate e focalizzate sulla ciclabilità. Il solo servizio di bike sharing station-based di Parigi totalizza quasi il totale noleggi di tutta la sharing mobility italiana, compresi i veicoli a motore e quelli elettrici.

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