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Mirafiori, Pomigliano e Termoli: solidarietà a oltranza. Servono nuovi modelli

di Emiliano Ragoni - 29/08/2025

2F8DHKD Top view of the Mirafiori plant of the Stellantis group, the fourth largest automotive group in the world. Turin, Italy – April 2021

Come ampiamente prevedibile l’autunno dell’Automotive italiano sarà molto difficile. Dopo Termoli (LEGGI QUI) e Pomigliano, anche nello stabilimento di Mirafiori scatta il contratto di solidarietà per 2.297 lavoratori (2.043 operai e 254 tra impiegati e quadri). Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, i contratti di solidarietà, che rappresentano un prolungamento di quelli in essere, partiranno dal 1° settembre e saranno estesi fino al 31 gennaio 2026. Nello specifico, i contratti interessarono i lavoratori delle Carrozzerie sulla linea della 500 Bev e su quella Maserati, delle Presse, della Costruzione Stampi e dell’ex PCMA, al Mould Shop di Grugliasco e San Benigno Canavese.

Si accompagna la Fiat 500 ibrida

La misura, che potrebbe alleggerire le buste paga dei lavoratori di 400 euro, è stata presa per accompagnare la salita produttiva della Fiat 500 ibrida, modello che dovrebbe rilanciare Mirafiori e dal quale si attendono almeno 130.000 unità all’anno. Del resto, dopo il passaggio di Maserati GranTurismo e GranCabrio a Modena (anche se lastratura e verniciatura continueranno a essere effettuate a Mirafiori), e a fronte di una Fiat 500 elettrica a fine corsa, c’è assoluto bisogno di un nuovo prodotto per dare slancio a un impianto che negli ultimi mesi stava andando incontro a una crisi quasi irreversibile.

I sindacati chiedono un nuovo modello

I sindacati hanno dichiarato che questa misura “difensiva” prevede una riduzione dell’orario lavorativo, calcolata su base mensile, con una percentuale massima dell’80%. La diminuzione dell’orario per ogni lavoratore non potrà superare il 90% nel periodo di validità del contratto.

Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil di Mirafiori, ha dichiarato a TorinoCronaca: “La 500 elettrica si produce col contagocce, la 500 ibrida partirà lentamente in produzione non prima di due mesi e nel frattempo i lavoratori, già pesantemente colpiti nel salario, passeranno un altro lungo periodo in cassa integrazione con cui finiranno il 2025 e cominceranno il 2026. Se non verrà assegnato velocemente un altro modello a Mirafiori, questa sarà una situazione che continuerà a ripetersi anche nei prossimi anni”. Dello stesso avviso anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, che parla di “incertezze scaricate sui lavoratori”.

La crisi di Pomigliano

Anche a Pomigliano Stellantis e sindacati hanno firmato una proroga per un anno dei contratti di solidarietà. La misura, che prevede una riduzione dell’orario di lavoro fino al 75%, riguarda tutti i 3.750 lavoratori della fabbrica, che partiranno dall’8 settembre prossimo. Durante la sottoscrizione del verbale congiunto con l’azienda i sindacati hanno richiesto un incontro con la Regione Campania per ottenere un sostegno al reddito.

Come Mirafiori, anche Pomigliano è in crisi produttiva. Nel primo semestre sono state prodotte 78.975 vetture, con un calo del 24%. La Fiat Panda resta centrale con 67.500 unità (-15%), pari al 54% della produzione auto nazionale. La Tonale è calata a 10.115 unità (-20%) e la Dodge Hornet crollata a 1.360 vetture (-90%).

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