Il mercato delle auto usate a settembre ha registrato una crescita. Stando ai dati elaborati da ACI nel bollettino mensile Auto-Trend, i passaggi di proprietà delle autovetture al netto delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario) sono aumentati del 9% rispetto allo stesso mese del 2024. In termini assoluti, si parla di 288.424 pratiche registrate, contro le 264.711 dello scorso anno.
| Modello | Totale passaggi |
|---|---|
| Fiat Panda | 19.689 |
| Fiat 500 | 8.071 |
| Lancia Ypsilon | 6.502 |
| Fiat Grande Punto | 5.934 |
| Volkswagen Golf | 5.912 |
| Citroen C3 | 5.880 |
| Toyota Yaris | 5.258 |
| Ford Fiesta | 5.249 |
| Smart ForTwo | 5.140 |
| POLO | 5.011 |
Secondo i dati statistici di ACI, l’auto più venduta a settembre è la Fiat Panda con 19.689 unità seguita dalla Fiat 500 a quota 8.071 e dalla Lancia Ypsilon che si ferma 6.502.
Nel consuntivo dei primi nove mesi del 2025, il trend resta positivo: i trasferimenti netti di proprietà sono saliti del 2,7% per le auto, con una media complessiva del +2,8% per tutti i veicoli, pari a 3.284.690 pratiche contro le 3.196.063 dello stesso periodo del 2024.
1. Fiat Panda – 19.689 unità
La Fiat Panda è capolista assoluta, a prescindere dall’alimentazione. Sono ben 19.689 le unità usate a settembre. Tra queste, da segnalare le 5.034 ibride benzina, versione che viene commercializzata dal 2020. La city car di Casa Fiat è la più venduta anche nella categoria delle vetture a benzina, con 11.965 passaggi di proprietà netti.
2. Fiat 500 – 8.071 unità
Nata nel 2007 ispirandosi all’icona del 1957 ha rappresentato la rinascita di Fiat nel nuovo millennio. Il lieve restyling che ha riguardato principalmente la tecnologia di bordo con un nuovo sistema multimediale UConnect con display touch è arrivato nel 2015. Mentre nel 2020 è arrivata la nuova generazione elettrica a cui a partire da novembre 2025 si affiancherà la variante ibrida leggera costruita sulla medesima piattaforma.
3. Lancia Ypsilon – 6.502 unità
La compatta chic italiana. La sua storia parte dalla Y10 nel 1985 e prosegue con la Y nel 1996 fino all’attuale Ypsilon. Fino al 2020 è stata offerta con motori benzina, prima di passare al Firefly mild-hybrid. Nel 2024 è arrivata la nuova generazione, salendo di categoria e prezzo.
4. Fiat Grande Punto – 5.934 unità
Auto simbolo di un’epoca. La Punto è stata l’auto più venduta in Italia prima del sorpasso definitivo della Panda. Nel 2005 arriva la Grande Punto (progetto 199), che affianca la seconda generazione sino al 2010. Uscita di scena nel 2018, è ancora diffusissima tra i diesel usati, grazie all’affidabilità del collaudato 1.3 Multijet.
Nel panorama delle alimentazioni, le tradizionali diesel e benzina continuano a rappresentare la fetta principale del mercato delle auto usate, con una quota rispettivamente del 39,3 e del 37,3%. Tuttavia, è sul fronte dei motori alternativi che si osservano le dinamiche più interessanti.
Le ibride a benzina, che hanno una quota del 9,6%, hanno registrato un balzo del +44,2%, mentre le ibride diesel, pur rappresentando ancora una quota marginale del mercato (1,7%), sono cresciute del +57,7% rispetto a settembre 2024. In decisa crescita anche le elettriche, con un incremento del +53% su base annua. La loro quota sul totale, però, rimane contenuta e si ferma all’1,2%.
Radiazioni in flessione
Meno incoraggianti i dati relativi alle radiazioni. A settembre, le cancellazioni dal PRA per le autovetture sono scese del 2,6%, attestandosi a 106.208 contro le 109.066 del 2024. In flessione anche il dato complessivo per tutti i veicoli (-0,6%).
Da gennaio a settembre, il trend resta negativo: le radiazioni di auto calano del 7,4% (859.543 contro 928.566), con un calo complessivo del 6,7% su tutti i veicoli (1.042.637 pratiche contro 1.118.070).
Le auto usate si confermano un pilastro del mercato
I dati confermano che il comparto dell’usato continua a rappresentare una componente fondamentale del mercato italiano. L’interesse verso le alimentazioni ibride ed elettriche cresce, anche se l’impatto sull’intero parco circolante è ancora marginale. Il rallentamento delle radiazioni mostra un parco veicolare che fatica a rinnovarsi, segnalando un’attenzione al risparmio che spesso prevale sull’esigenza di aggiornamento tecnologico ed ecologico.
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