
Testo di Mattia Eccheli
Come un fulmine a ciel sereno lunedì 31 marzo sono arrivate le notizie di due addii illustri di due manager britannici di successo dell’automotive. Uno è quello di Jim Rowan, numero uno di Volvo Cars dall’inizio del 2022, e l’altro è quello di Wayne Griffiths, dal 2020 Ceo di Seat SE, la società spagnola del gruppo Volkswagen che controlla Seat e Cupra.
Da domani, il costruttore svedese controllato dai cinesi di Geely sarà nuovamente guidato da Hakann Samuelsson, il 74enne del quale il 60enne dirigente scozzese già a capo di Dyson (anche quando la società aveva portato avanti il progetto dell’auto elettrica, poi abortito) aveva preso il posto dal marzo di 3 anni fa.

I tempi del congedo di Rowan sembrano essere stati estremamente rapidi per volere del miliardario Li Shufu, il proprietario di Geely che controlla la casa scandinava, anche se Samuelsson, che come come il suo successore aveva ottenuto ottimi risultati, con scelte coraggiose come l’addio al diesel (concretizzato poi con il suo successore), la velocità massima limitata 180 orari (un messaggio importante da parte di un brand premium) e la quasi “visionaria” decisione di aprire uno stabilimento negli Stati Uniti, sia stato un richiamo quasi “forzato”.
Samuelsson torna con un contratto biennale, mentre non è chiaro cosa vada a fare Rowan, che per diverse ragioni potrebbe essere un candidato dal profilo quasi ideale per Stellantis, che ha promesso entro l’estate il nome dell’erede di Carlos Tavares.

Griffiths, cui è andato il ringraziamento niente affatto rituale di Thomas Schäfer, Ceo del marchio Volkswagen e responsabile dei marchi di volume del gruppo, ha invece lasciato il gruppo su propria richiesta e, almeno ad interim, verrà sostituito da Markus Haupt, vice presidente esecutivo con delega alla produzione e alla logistica. Quasi un “terremoto” per un marchio che ha ottenuto ottimi risultati (800.000 auto consegnate dal lancio, di cui 248.100 solo lo scorso anno e il progetto di sbarcare anche negli Stati Uniti entro il 2030 dopo essersi già spinto in Oceania) e nel quale Griffiths è stato coinvolto fin dall’inizio, quando il Ceo della società spagnola era ancora Luca de Meo. Nessuna indiscrezione circa la futura occupazione del manager britannico con cittadinanza anche tedesca, cui la passione di produrre gin non potrà bastare di sicuro. C’è evidente movimento nell’industria europea dell’auto, non solo sul mercato.
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