Articolo in sintesi: “Jaguar Land Rover: cambio al vertice mentre le vendite crollano”

Testo di Fabio Madaro
Adrian Mardell, dirigente storico di Jaguar Land Rover (JLR), ha ufficialmente annunciato che lascerà la guida del gruppo entro il 31 dicembre 2025, in linea con il suo piano triennale da Ceo dopo 35 anni di carriera interna. Entrato in azienda nel 1990, è divenuto Cfo (Chief Financial Officer) nel 2019 e Ceo ad interim nel novembre 2022, per poi essere nominato in via definitiva nel 2023.
Durante il suo mandato, JLR ha ridotto il debito di circa 5 miliardi di sterline e ha conseguito il miglior risultato operativo degli ultimi dieci anni. Parallelamente, ha varato la strategia “House of Brands”, che ha distinto Defender, Discovery, Range Rover e Jaguar in marchi autonomi con una serie di campagne marketing ad hoc.
Peraltro il secondo trimestre 2025 ha registrato un calo dell’11 % delle vendite a livello globale. A far da zavorra soprattutto Jaguar che ha sofferto un crollo drammatico in Europa: -97,5 % nel mese di aprile rispetto allo stesso mese delle scorso anno. Il gruppo ha motivato il tonfo con il ritiro dei modelli a combustione interna ancora in produzione e la successiva sospensione delle spedizioni verso gli Stati Uniti, a causa dei nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump.
Per far fronte all’emorragia JLR ha annunciato 500 riduzioni volontarie di ruoli manageriali nel Regno Unito, pari circa all’1,5 % della forza lavoro. Tagli che sono parte di un piano strutturale che si concretizzerà meglio nei prossimi mesi.
Nel novembre 2024 il marchio di Coventry ha presentato una nuova identità visiva: logo minimalista senza lo storico simbolo del giaguaro, slogan come “Delete Ordinary” e una campagna pubblicitaria che annunciava il nuovo corso senza mostrare vetture. Una pubblicità talmente controversa che ha scatenato dure reazioni da parte di figure importanti come Nigel Farage ed Elon Musk, con quest’ultimo che sulla sua piattaforma X ha polemizzato con Jaguar domandandosi se vendessero ancora auto…Polemiche a parte, la strategia di JLR si è rivelata catastrofica sotto ogni punto di vista, a iniziare naturalmente dalle vendite soprattutto in Europa.

Jaguar ha, come detto, deciso di sospendere la produzione di tutti i modelli con motori termici, concentrandosi esclusivamente su prototipi EV, ancora in fase di sviluppo. L’uscita della Type 00, GT di fascia alta, è stato spostato da fine 2025 a metà 2026. Stessa sorte per la nuova Range Rover EV. Ovvio che questi ritardi mettono seriamente a rischio la tabella di marcia del piano “Reimagine” che prevede un portafoglio interamente elettrico entro il 2030, con Jaguar come marchio ultra-premium EV a prezzi superiori alle 100.000 sterline.
Nel frattempo Tata Motors (il gruppo indiano che detiene JLR) ha annunciato la costruzione di una gigafactory nel Regno Unito (Bridgwater), che entrerà in funzione, assicurano, entro il 2026 e che sarà destinata a supportare la produzione delle elettriche di tutto il gruppo.
Il successore di Mardell dovrebbe essere annunciato a breve. Il nuovo apicale di JLR dovrà affrontare sfide critiche. Rilanciare un brand (Jaguar) in caduta libera, completare la transizione EV, gestire tensioni tariffarie e normalizzare i dati di vendita, rimodulando margini operativi fortemente ridimensionati.
Insomma, se JLR non è ancora sull’orlo del baratro, poco ci manca. Perché se è vero che l’era Mardell lascia in eredità una discreta solidità finanziaria è altrettanto evidente che il gruppo sta entrando in un periodo altamente instabile.
Il nuovo amministratore dovrà ridefinire l’identità, ripristinare la fiducia dei clienti e ricostruire un piano ambizioso basato esclusivamente sulle full electric, evitando il tracollo di quel che resta del blasone Jaguar. Con vendite in calo, portafogli vuoti in assenza di nuovi modelli, tensioni tariffarie e un’immagine di gruppo che per ora si affida solo a qualche modello Land Rover, JLR è a un bivio. La svolta potrà rivelarsi un successo sul piano dell’innovazione o un ulteriore passo verso un declino irreversibile.

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