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Iveco non è più italiana: venduta all’indiana Tata

di Emiliano Ragoni - 31/07/2025

Articolo in sintesi: “Iveco non è più italiana: venduta all’indiana Tata”

  • Tata Motors acquisirà Iveco Group (furgoni, camion, bus) per 3,8 miliardi nel 2026.
  • Leonardo rileva la divisione Difesa (Iveco Defence e Astra) per 1,7 miliardi.
  • Valore complessivo dell’operazione: 5,5 miliardi. Exor incassa oltre 1,5 miliardi.
  • Nasce un gruppo specializzato in mezzi commerciali da 540.000 veicoli/anno e 22 miliardi di ricavi.
  • Governo favorevole alle operazioni, ma sindacati preoccupati per occupazione e futuro industriale.

Iveco non è più italiana. La notizia che avevamo dato qualche giorno fa (leggi QUI ) si è rivelata fondata. L’indiana Tata Motors acquisterà la Iveco Group, compagnia specializzata in furgoni, camion e Autobus, nata dalla scissione da CNH Industrial nel 2022, per un corrispettivo di 3,8 miliardi di euro.

Il colosso indiano, proprietario anche di Jaguar Land Rover, si è impegnato a non chiudere gli stabilimenti in Italia e a mantenere la forza lavoro. L’operazione verrà formalizzata nel 2026.

La Iveco Defence passa alla Leonardo

Come riportano l’Ansa e Bloomberg, l’acquisizione è subordinata alla separazione delle divisioni di Iveco preposte alla difesa; Iveco Defence Vehicles e Astra. Queste ultime verranno acquisite da Lenardo per ulteriori 1,7 miliardi, dando vita a un nuovo polo europeo della difesa terrestre.

L’unità difesa di Iveco, specializzata in veicoli tattici e blindati, con sede a Bolzano, gestisce stabilimenti di produzione in Germania, Romania e Brasile, impiegando circa 2.000 persone. Con l’acquisizione di Ivece Defence Leonardo dialogherà con Rheinmetall AG per armonizzare progetti e linee di sviluppo comuni, con un’intesa attesa entro fine anno.

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Operazione da 5,5 miliardi

Il valore complessivo delle due operazioni è pari a 5,5 miliardi di euro. Per Exor, la holding della famiglia Agnelli che detiene poco più del 27% di Iveco Group, l’incasso stimato supera 1,5 miliardi. L’offerta pubblica di acquisto, di tipo volontario e concordata con la società, sarà promossa da un veicolo societario olandese interamente controllato da Tata.

Al termine del processo, Iveco lascerà Piazza Affari, ma manterrà la sede principale a Torino. Gli azionisti di Iveco riceveranno 14,10 € per azione da Tata e un dividendo straordinario da 5,50 a 6 € da Leonardo, per un totale massimo di 20,10 € per azione, contro i 19,01 € di chiusura prima dell’annuncio.

Nasce un nuovo colosso dei veicoli commerciali

Il nuovo colosso dei veicoli commerciali frutto della “fusione” Tata-Iveco si stima possa avere vendite annuali superiori alle 540.000 unità e ricavi di 22 miliardi di euro. Distribuirà la propria attività su scala globale: il 50% del fatturato proverrà dall’Europa, il 35% dall’India e il restante 15% dalle Americhe.

La Iveco impiega 36.000 persone nel mondo, di cui circa 40% in Italia. Lo stabilimento militare ha sede a Bolzano, con presenze produttive anche in Germania, Romania e Brasile.

Il governo italiano è favorevole all’operazione

Il governo italiano ha accolto con favore l’operazione, definendola “una grande opportunità industriale per il rafforzamento di un marchio strategico per il Paese e per i suoi lavoratori”, evidenziando il ruolo dell’India come partner economico sempre più rilevante.

L’esecutivo ha giudicato positivamente anche alla cessione di Iveco Defence a Leonardo, definendo l’operazione “in linea con la strategia di valorizzazione di un polo produttivo di eccellenza in settori differenziati ma correlati”. L’operazione si colloca in un contesto di consolidamento nel settore della difesa, favorito dall’aumento dei budget militari in Europa e dalle pressioni NATO.

Lo scetticismo delle sigle sindacali

Più critiche le sigle sindacali, che denunciano l’assenza di confronto preventivo e parlano di unprogressivo disimpegno di Exor dal sistema industriale italiano.

Per la Uilm “la situazione richiederà la massima attenzione da parte non solo del sindacato ma anche del governo, tanto più che sul futuro dell’industria europea dei veicoli commerciali si getta l’ombra sinistra delle multe e della così detta transizione all’elettrico” (fonte: Ansa).

Oggi è previsto un incontro al Mimit per discutere i timori legati alla tenuta occupazionale e alla strategia industriale del gruppo.

Cambiano i gusti di Exor?

La Exor, dopo Magneti Marelli, Comau e la quota di partecipazione in Ferrari, cede anche la Iveco, nata dalla costola Fiat. Il portafoglio della famiglia Agnelli si riposiziona verso settori premium e di lusso, con l’acquisizione della compagnia di moda Christian Louboutin e di Merieux, operante nel settore della salute.

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