
Testo di Maurizio Bertera
Se vogliamo, non è una sorpresa. Ma un conto è il comune sentire, un altro le sensazioni in giro e un altro ancora i numeri. Il tema è sempre quello dello stop a qualsiasi auto con motore termico, deciso dall’Unione Europea per il 2035. Autoscout 24, il più grande marketplace automotive online a livello europeo, ha effettuato una ricerca in sei Paesi dell’Unione Europea su un ampio parterre di partecipanti: i risultati evidenziano fratture generazionali, malumori diffusi e la convinzione che le auto elettriche non siano ancora la scelta più efficiente per quanto riguarda le esigenze di mobilità.
Lo Stato dove si leva più forte il grido in difesa di benzina e diesel è l’Austria, dove il 61% chiede il rinvio del divieto o addirittura la sua abolizione, seguita da Germania (58%), Francia (55%), Italia (52%) e Belgio (48%). Se si prende in considerazione solo la fascia più intransigente a favore delle auto a motore termico, ovvero chi si schiera a favore dell’abolizione dello stop alla produzione e commercializzazione dal 2035, la classifica non cambia: ma le percentuali scendono con l’Austria al 42%, la Germania al 38% e l’Italia a poco più del 20%. Interessante è poi il dato generazionale: i più strenui difensori del motore a scoppio – evidentemente per motivi affettivi e di consuetudine – sono gli over 35, in prevalenza di sesso maschile, mentre i più critici sono i giovani, tanto che il 18% di essi vorrebbe addirittura anticipare il divieto a prima del 2035.
Quanto alle elettriche, i dati dell’Italia sembrano indicare la permanenza di un certo scetticismo, confermato peraltro dai dati di vendita, ai minimi in Europa: il 33% degli intervistati infatti si dichiara meno propenso a comprare un’auto elettrica nuova rispetto a un anno fa, mentre il 21% è più aperto a questa possibilità. Il fatto è che se si guarda alle esigenze di mobilità, per un terzo degli italiani le auto a combustione vincono ancora in termini di efficienza e facilità d’uso, sebbene allo stesso tempo venga riconosciuta una superiorità tecnologica delle vetture elettriche. Questo però non si accompagna alla percezione di un minore impatto ambientale da parte di esse: il 23% ritiene infatti che abbiano un’impronta di CO2 superiore a quella dei veicoli a motore termico, rafforzando quindi la resistenza nei loro confronti.
Infine un dato rilevante che non sorprende: le auto elettriche sono troppo costose e quindi – analizzando il tema del budget a disposizione – il 44% degli italiani conferma di essere meno disposto rispetto ad un anno fa a spendere di più, contro solo il 16% che invece è pronto ad affrontare una spesa più ingente per passare ad un’elettrica. Nel frattempo le reti di ricarica sono sempre più estese, stanno uscendo modelli più economici ma l’incertezza sugli incentivi è un freno a mano per tutto il settore. Non resta che stare a vedere l’evoluzione del mercato e le scelte politiche che verranno fatte, anche in tema di carburanti sintetici: non è detta l’ultima parola.
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