Ora è ufficiale: il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che gli incentivi per le auto usate arriveranno. Nel caso di Isee inferiore ai 30.000 euro rientreranno, fra i veicoli rottamabili, anche quelli omologati Euro 5: una misura volta, evidentemente, a favorire i redditi bassi. Fin qui le buone notizie; quella meno buona è che ancora non si sa quando la nuova norma entrerà in vigore, dal momento che la misura verrà illustrata alle associazioni di categoria il 1° febbraio. E non è tutto, perché poi, oltre alla firma del Presidente del Consiglio dei Ministri, ci vorrà l’ok della Corte dei Conti; iter che richiede solitamente qualche settimana di tempo. Insomma, è ragionevole pensare che prima di fine marzo non se ne parli.
Come funzionano gli incentivi
Gli incentivi che hanno preso il via nei giorni scorsi, lo ricordiamo, riprendono lo schema di quelli precedenti. Lo schema che segue fa sempre riferimento a tre diverse fasce di emissione di CO2:
- 10-20 g/km
- 221-60 g/km
- 361/135 g/km
In funzione della fascia è disponibile uno sconto anche senza la rottamazione di alcun veicolo. La norma prevede che per accedere al bonus statale si dovrà rottamente un vettura omologata Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, oppure Euro 4.
Chi “rottama” dovrà essere l’effettivo proprietario dal almeno un anno, altrimenti non potrà usufruire dell’incentivo. E, una volta acquistata l’auto nuova, si dovrà firmare un documento nel quale si afferma che per almeno un anno non verrà messa in vendita. I mesi salgono a 24 se si tratta di una società di car-sharing. Per tutti gli altri dettagli, vi rimandiamo all’
articolo dedicato.