
Il Ceo del WEC, Frédéric Lequien, racconta a L’Automobile il presente e il futuro del WEC. Nell’intervista Lequien fa il punto sulla strategia che è stata adottata per avvicinare i giovani a questa categoria del Motorsport.
Quali strategie sta implementando il WEC per attrarre un pubblico più giovane, in particolare la Generazione Z, sempre più orientata al digitale e meno connessa ai concetti tradizionali di automobile e Motorsport?
Negli ultimi anni abbiamo notato che i giovani – potremmo chiamarla la generazione Netflix – stanno riscoprendo e ricollegandosi sempre più al Motorsport e alle auto veloci. Nel FIA WEC crediamo di avere le auto più alla moda e le gare più emozionanti in circolazione; quindi, in un certo senso abbiamo un prodotto molto facile da promuovere.
Naturalmente, siamo anche consapevoli che le piattaforme digitali sono fondamentali per la crescita continua della serie, e siamo orgogliosi della nostra presenza forte su YouTube, Instagram e TikTok. Le nostre metriche sono solide, così come la nostra app, FIA WEC TV, pensata per chi ama il campionato ma non lo guarda in televisione. Tutto questo insieme rende l’offerta davvero allettante.

Come misurate attualmente il coinvolgimento dei fan? La presenza fisica alle gare conta ancora quanto prima, o è la portata digitale – tramite social, streaming e gaming – il vero indicatore del successo oggi?
Entrambi sono importanti per qualsiasi evento, e anche per il nostro campionato. Non possiamo concentrarci solo sui social media, ma nemmeno soltanto sulla presenza fisica. Nel nostro mondo, entrambe le cose sono fondamentali e lavoriamo instancabilmente per far crescere i numeri in ogni area, compresa la nostra App OTT e il nostro sito web. Questo approccio sembra dare frutti su tutti i fronti.

Esistono collaborazioni con scuole, università o piattaforme digitali per educare le nuove generazioni sui valori del motorsport e della sostenibilità?
Sì, sul campo lavoriamo molto con le scuole per introdurre gli studenti al FIA WEC e al mondo delle corse endurance. Quest’anno abbiamo già accolto gruppi scolastici nel paddock in Qatar e lo faremo anche in Giappone a settembre. Collaboriamo anche strettamente con la FIA per ospitare visite regolari nell’ambito dei programmi Girls on Track, CareerShift e Women in Motorsport.
Le giovani generazioni sono i fan futuri del campionato, ed è fondamentale offrire loro una visione sia sportiva che legata alla sostenibilità. Il nostro biocarburante e i pneumatici sono composti da materiali rinnovabili, e il più possibile dei nostri trasporti avviene via mare. È un messaggio importante da comunicare.

Questa stagione ha visto un numero record di costruttori nella classe Hypercar. Come valuta il campionato finora, sia dal punto di vista tecnico che competitivo?
Sono estremamente orgoglioso di dove si trova il FIA WEC in questo momento. Questo successo è frutto di una combinazione di fattori: regolamenti attraenti ed economicamente sostenibili, una piattaforma di marketing di primo livello e il fascino senza tempo della 24 Ore di Le Mans. Altrettanto importante, non ci fermiamo mai né ci adagiamo sugli allori, impariamo ogni giorno. Il mondo è cambiato, e noi dobbiamo continuare ad evolverci con esso.

A suo avviso, quali elementi tecnologici stanno risultando più decisivi in pista – sistemi ibridi, aerodinamica attiva o integrazione software?
Una combinazione di tutti gli elementi sopra citati.
Come stanno evolvendo i rapporti con i grandi costruttori coinvolti nel WEC? Quali feedback tecnici o regolamentari forniscono più spesso?
Abbiamo un ottimo rapporto con tutti i nostri costruttori, come penso si possa notare dal numero di marchi attualmente in griglia – con altri in arrivo nei prossimi anni. Ma per rispetto di questo solido rapporto, il loro feedback deve rimanere confidenziale.

Il WEC è sulla strada per adottare carburanti completamente sintetici o a zero emissioni nei prossimi anni? Esiste già una roadmap definita?
Utilizziamo il TotalEnergies Excellium Racing 100, un carburante a base di bioetanolo.
La convergenza con IMSA ha aperto nuove opportunità. Quali sono le prossime sfide strategiche – o sinergie – che prevede?
Abbiamo recentemente annunciato l’estensione dell’attuale regolamento Hypercar almeno fino alla fine del 2032, un segnale positivo per i costruttori attuali, futuri e potenziali. Coerenza e stabilità sono fondamentali per prolungare questa età dell’oro dell’endurance racing che stiamo vivendo, e i costruttori condividono chiaramente la nostra visione forte per il futuro.

Possiamo immaginare un futuro completamente elettrico per il WEC, o l’attenzione resterà su sistemi ibridi e carburanti alternativi?
Non sarà elettrico.
Il WEC ha in programma di offrire esperienze immersive ai fan – come realtà aumentata o virtuale – in collaborazione con partner tecnologici?
Abbiamo già il videogioco ufficiale, Le Mans Ultimate, in collaborazione con Motorsport Games. Si è rivelato estremamente popolare e siamo molto soddisfatti del modo in cui riflette il nostro campionato, le auto, i circuiti e le livree, promuovendo il FIA WEC presso i più giovani. Come passo successivo, la realtà aumentata o virtuale è certamente qualcosa che potremmo esplorare nel prossimo futuro, magari in collaborazione con partner del sim racing.

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