Nonostante le sfide, il Sud Italia rimane un punto di riferimento per la produzione automobilistica italiana. Gli stabilimenti del Mezzogiorno contribuiscono in modo significativo all’economia del Paese, producendo quasi il 90% degli autoveicoli nazionali.
Tuttavia, il settore si trova ad affrontare una fase di profonda incertezza, con la produzione di autoveicoli che ha subito una contrazione del 25% nei primi nove mesi del 2024. Questa flessione si traduce in una perdita di oltre 100.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mettendo a rischio il futuro occupazionale di migliaia di lavoratori.
Il rapporto SVIMEZ, un’analisi approfondita dell’andamento economico del Meridione, evidenzia come la produzione di autoveicoli nel Sud Italia abbia raggiunto quota 615.000 unità nel 2023, rappresentando l’82% della produzione nazionale. Gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco in Campania, Melfi in Basilicata e Atessa in Abruzzo sono i principali motori di questa produzione.
Lo stabilimento di Atessa, in particolare, si distingue per la produzione di veicoli commerciali leggeri, registrando oltre 230.000 unità nel 2023, pari al 31% della produzione totale di autoveicoli.
Il Sud Italia ospita i principali impianti di produzione finale, frutto di un processo storico avviato negli anni ’70, che ha visto la Fiat spostare parte della sua produzione nel Mezzogiorno. Questa concentrazione è particolarmente evidente in Molise e Basilicata, dove gli addetti degli stabilimenti di Termoli e Melfi rappresentano rispettivamente l’82% e il 79% della forza lavoro totale.
Campania e Abruzzo, insieme a Puglia e Basilicata, si distinguono anche per la presenza di un significativo indotto della componentistica, con i poli della Val di Sangro e Pomigliano a fare da traino.
La filiera dell’automotive nel Mezzogiorno rappresenta un pilastro economico, generando un valore aggiunto di quasi 13 miliardi di euro. Campania, Puglia, Sicilia e Abruzzo sono le regioni che contribuiscono maggiormente a questo valore, rappresentando oltre quattro quinti del totale. La filiera offre occupazione a circa 300.000 persone, con Campania (30%) e Puglia (21%) in testa, seguite da Sicilia (21%) e Abruzzo (11%).
Tuttavia, la crisi che sta colpendo l’industria automobilistica italiana ed europea getta un’ombra di preoccupazione sul futuro del settore nel Mezzogiorno. Lo stabilimento Stellantis di Melfi, in Basilicata, è quello che ha subito il colpo più duro, con una perdita di quasi 90.000 unità, pari al 62% in meno rispetto all’anno precedente.
Anche Pomigliano d’Arco (-6%) e Atessa (-10%), che avevano registrato una crescita nella prima parte dell’anno, hanno visto invertire la tendenza, entrando in territorio negativo. Rispetto al 2019, la riduzione dei volumi produttivi è ancora più marcata, con cali significativi per Pomigliano (-8%), Atessa (-32%) e Melfi (-73%).
La sospensione dell’investimento da oltre 2 miliardi di euro per la costruzione di una gigafactory per la produzione di batterie a Termoli, in Molise, rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione. Questo progetto, che avrebbe dovuto creare circa 2.000 posti di lavoro, è stato messo in stand-by a causa dell’impossibilità di utilizzare i fondi del PNRR entro il 2026.
Il ridimensionamento produttivo di Stellantis ha già avuto un impatto significativo sull’occupazione, con circa 11.000 posti di lavoro persi dal 2014. Nel solo 2024, si stima che ci saranno quasi 4.000 uscite incentivate, a fronte del blocco delle assunzioni. A Melfi, dal 2021, le incentivazioni all’esodo hanno portato alla perdita di 1.700 posti di lavoro, riducendo la forza lavoro dello stabilimento a poco più di 5.400 addetti, rispetto agli oltre 7.000 presenti prima della pandemia.
In questo contesto di incertezza, è fondamentale che le istituzioni adottino misure concrete per sostenere l’industria automobilistica del Sud Italia e salvaguardare i livelli occupazionali. La transizione verso la mobilità elettrica rappresenta sia una sfida che un’opportunità per il Mezzogiorno, che potrebbe diventare un importante centro per la produzione di veicoli e componenti a basso impatto ambientale.
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