
Un memorandum firmato da Federauto e Aecdr, ovvero l’Associazione europea concessionari autoveicoli, indirizzato alla prossima Commissione Europea, per sensibilizzarne la governance della transizione energetica.
Lo sappiamo, il rinnovo del Parlamento europeo è imminente, si vota dal 6 al 9 giugno 2024, e nell’aria si respira già da qualche tempo un cambio di rotta deciso rispetto al bando dei motori termici: certo, l’elettrico è il futuro, ma ormai da più parti – politica compresa – si sente parlare sempre più spesso di neutralità tecnologica.
Con il memorandum, Federauto e Aecdr chiedono infatti di tutelare i cittadini europei (e la loro salute) allargando le soluzioni per combattere inquinamento e cambiamento climatico alla pluralità garantita dalla neutralità tecnologica. Di fatto: un indirizzo, strade diverse per raggiungerlo. Ovvero, l’esatto opposto di quanto imposto precedentemente dalla commissione che aveva puntato tutto sull’elettrico, scegliendo una soluzione (unica) anziché identificando un traguardo, e lasciando libero il mercato di raggiungerlo con le soluzioni più opportune.
Il memorandum di Federauto e Aecdr quindi, presentato alla stampa da Gerardo Pérez Giménez e Friedrich Trosse, e dal presidente e dal vicepresidente di Federauto, Massimo Artusi e Andrea Cappella, è imperniato sulla richiesta ai prossimi organi rappresentativi dell’Unione europea di una scelta all’insegna della pluralità tecnologica nella transizione verso la neutralità carbonica.
“È l’unico modo, ma anche il migliore”, ha spiegato Pérez, “per rispondere a un mercato che, per nella consapevolezza della necessità di risolvere il problema climatico, mostra con chiarezza di gradire una scelta più ampia tra le alimentazioni carbon neutral, collocando ciascuna nella mission che le è propria”.
“Ci auguriamo che il nuovo Parlamento europeo e tutti gli organismi dell’Unione sappiano raccogliere le indicazioni del nostro memorandum”, ha aggiunto il presidente di Federauto, Massimo Artusi, “puntando sugli obiettivi di decarbonizzazione e di sostenibilità ambientale, economica e sociale, o superando le visioni ideologiche basate sulla sola tecnologia elettrica, e affiancando ad essa tutte le tecnologie, a partire dai biofuel in grado di decarbonizzare l’automotive, salvaguardando nel contempo i livelli occupazionali in Europa”.
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