L’obiettivo principale del nuovo articolo 80-bis è quello di aumentare la trasparenza e l’efficacia delle campagne di richiamo dei veicoli, garantendo maggiore sicurezza per gli automobilisti e per tutti gli utenti della strada. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte dal Codice della Strada 2025:
- Obbligo per i costruttori. I costruttori di autoveicoli (categoria M), veicoli commerciali (categoria N) e rimorchi (categoria O) sono obbligati ad adottare misure correttive immediate quando si accertano rischi gravi per la salute o la sicurezza delle persone. Devono inoltre informare in modo tempestivo i proprietari dei veicoli interessati dalla campagna di richiamo.
- Elenco telematico. Se, trascorsi 24 mesi dall’avvio della campagna di richiamo, un veicolo non ha ancora ricevuto gli interventi correttivi necessari, il costruttore è obbligato ad inserirlo in un elenco telematico gestito dalla Motorizzazione Civile. Questo elenco sarà accessibile alle forze dell’ordine e consultabile dai cittadini, garantendo una maggiore trasparenza sull’esito delle campagne di richiamo.
- Sanzioni per i costruttori. In caso di mancata adozione delle misure correttive, di informazione ai proprietari o di aggiornamento dell’elenco telematico, i costruttori saranno soggetti a multe da 10.000 a 60.000 euro per ogni violazione.
- Sanzioni per i proprietari. Chi circola con un veicolo presente nell’elenco telematico, sarà soggetto ad una multa da 173 a 694 euro e alla sospensione dalla circolazione del veicolo fino all’effettuazione dell’intervento di riparazione.
Qualcosa non torna
Nonostante l’indubbia utilità dell’articolo 80-bis, alcuni aspetti risultano controversi:
- Esclusione dei motocicli. L’articolo 80-bis non include i motocicli (categoria L), nonostante il loro elevato numero in Italia (oltre 7 milioni).
- Multe ai costruttori. Le multe previste per i costruttori inadempienti sono considerate da alcuni insufficienti, soprattutto se si considera il fatturato di queste aziende e la gravità dei rischi per la sicurezza.
- Responsabilità dei proprietari. Non sempre la colpa della mancata riparazione è da attribuire interamente al proprietario del veicolo, che potrebbe non essere stato adeguatamente informato dal costruttore. Sarebbe meglio prevedere misure alternative, come l’obbligo per i costruttori di fornire un veicolo di cortesia ai clienti durante l’intervento di riparazione.
L’introduzione dell’articolo 80-bis nel Codice della Strada 2025 rappresenta un passo avanti nella gestione delle campagne di richiamo, ma alcuni aspetti andrebbero migliorati per garantire una maggiore efficacia e tutela della sicurezza stradale.