Condividi con:

Il Ceo di Ford sui dazi di Trump “Una miniera d’oro per i nostri rivali”

di Redazione - 07/02/2025

Testo di Mattia Eccheli

“Una miniera d’oro per i nostri rivali”. Jim Farley, Ceo di Ford, ha liquidato così i dazi che l’amministrazione Trump intende applicare alle importazioni da Messico e Canada. Secondo il top manager dell’Ovale Blu, che in passato aveva guidato la filiale europea, le imposizioni del 25% annunciate e per il momento slittate costerebbero miliardi di dollari all’industria statunitense dell’auto.

L’impatto è stato bacchettato come “devastante”

Farley si è “sfogato” con gli analisti nel corso dell’anticipazione dei dati relativi all’ultimo trimestre del 2024. Secondo il numero uno di Ford i costruttori a stelle e strisce riuscirebbero a compensare i dazi per qualche settimana, ma se dovessero diventare permanenti, dovrebbero venire “apportati alcuni importanti cambiamenti strategici negli Stati Uniti, costruendo nuovi impianti” e altro ancora, ha avvertito il Ceo. Che ha aggiunto come debba essere chiaro che il loro impatto “è devastante”. La ragione sono gli strettissimi legami della filiera delle case automopbilistiche USA con i due paesi confinanti. Nella strategia della Casa Bianca anche riportare sul territorio nazionale la produzione totale o parziale di veicoli sarebbe già un successo. Ma nel mirino di Farley c’è ben altro, perché ha suggerito all’amministrazione Trump di imporre dazi sulle importazioni da altre nazioni.

Nel 2024 il 47% delle auto vendute negli USA arrivava dall’estero

“Se vogliamo avere una politica tariffaria, è meglio che sia globale per il nostro settore”, ha ammonito. Non ha fatto nomi, ma almeno per il momento l’Unione Europea è esclusa da balzelli aggiuntivi, peraltro ripetutamente minacciati dal taycoon. In una intervista alla CNBC è stato più esplicito citando concorrenti come le coreane Hyundai e Kia e la giapponese Toyota che potrebbero commercializzare auto negli Stati Uniti senza dove pagar imposte doganali suppletive. Secondo GlobalData, il ricco mercato statunitense è terreno di conquista per i costruttori stranieri: solo nel 2024 quasi il 47% dei veicoli commercializzati era di provenienza estera, il 16,2% dal Messico, l’8,6% dalla Corea del Sud e l’8,2% dal Giappone. “Ci sono milioni di automobili che arrivano nel nostro Paese e per le quali questi (dazi aggiuntivi, ndr) non valgono. È una miniera d’oro per i nostri rivali”, ha argomentato appunto Farley.

Potrebbe interessarti

Noleggio

Noleggio a lungo termine: 10 consigli per fare un buon affare

Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto

di Redazione - 22/12/2025

Auto cinesi in Italia: la guida definitiva all’acquisto

Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....

di Emiliano Ragoni - 22/12/2025

Podcast

in collaborazione con Aci Radio

Il Punto di Pierluigi Bonora

Il Direttore di ACI Radio Pierluigi Bonora fa il punto sul fatto più rilevante della giornata offrendo spunti di riflessione per una corretta informazione.

l'Automobile su Instagram