
Testo di Mattia Eccheli
All’IAA Transportation di Hannover, il salone dei veicoli commerciali aperto fino al 22 settembre, si contano tante interessanti novità con alimentazioni “alternative”, come il nuovo Ford Ranger plug-in o l’Opel Lcv a celle a combustibile. Scopriamole nel dettaglio:
Svelato in anteprima mondiale il nuovo Ford Ranger PHEV, che si gioca con il BYD Shark un posto nella storia dell’auto: quello come primo pick-up plug-in. L’autonomia a zero emissioni dichiarata per il cassonato con le insegne dell’Ovale Blu sfiora i 50 chilometri, ma in cambio la potenza è impressionante: 279 Cv accompagnati da 690 Nm di coppia (la più alta di sempre di questo modello). I due motori sono il benzina EcoBoost da 2.3 litri e quello elettrico da 75 kW, abbinati alla batteria da 11.8 kWh di capacità netta. La divisione Ford Pro lo ha esibito nella sua edizione limitata di lancio, la Stormtrak.

Fra i nuovi modelli ad alimentazione convenzionale (ma non solo) presentati alla fiera tedesca ci sono anche i rivistati Volkswagen Transporter e Caravelle, offerti con tre motorizzazioni turbodiesel (due anche abbinati alla trazione integrale) e una plug-in. A queste si aggiungono tre opzioni elettriche per una gamma di potenza compresa fra i 110 e i 286 Cv. Tra le altre cose, il volume di carico del furgone con passo normale e tetto standard sfiora i 6 mc (5,8) e supera del 10% quello del modello uscente. Su fronte delle emissioni zero, Fiat Professional ha esibito l’E-Ducato Cargo Box trasformato “in-house” e prodotto interamente in Italia, ad Atessa. Il modello in vetrina assicura 18,3 mc di volume di carico grazie a un vano lungo 4,23 metri, largo 2,032 e alto 2,15 (ma sarà a listino anche come L4 con fino a 20,5 mc). Nella versione Battery Electric Chassis Cab da 270 Cv e 410 Nm con batteria da 110 kWh.
Renault ha svelato il concept di un Lcv elettrico sviluppato assieme agli svedesi di Volvo Trucks e ai francesi di CMA CGM Group. Si chiama Estafette e ha proporzioni insolite e linee arrotondate. Non passa inosservato ed è funzionale alle esigenze della logistica urbana. Ha più o meno le dimensioni di un Kangoo L2 (4,87 metri di lunghezza) e il volume di carico di un Trafic L1H2 (oltre 7 mc). Tuttavia, si distingue per l’altezza, che è 2,59 metri. La Maxus, uno dei marchi della cinese SAIC che controlla anche la britannica MG, ha esibito un pick-up a zero emissioni da 5,5 metri di lunghezza che ricorda quello dell’americana Rivian. Magari il nome, soprattutto in certe regioni italiane, non è troppo convincente – eTerron 9 – ma le prestazioni sembrano esserlo: trazione integrale grazie a due motori per un totale di 442 Cv (170 sull’asse anteriore e 272 su quello posteriore) e un’autonomia fino a 430 km nel ciclo di omologazione Wltp.

Ad Hannover ha debuttato quello che Hyundai e Iveco hanno battezzato come un “rivoluzionario veicolo commerciale elettrico” con un’architettura a 800 Volt per la ricarica rapida e un’autonomia dichiarata fino a 320 km grazie alla generosa batteria da 76,1 kWh. Si tratta del primo modello – eMoovy il suo nome – nato dalla cooperazione tra il costruttore coreano e quello italiano. L’anteprima mondiale a idrogeno è dell’Opel Movano, che segna il proseguimento dell’offensiva della casa del Fulmine nel segmento dei veicoli commerciali (125.000 unità vendute nel 2023) all’interno di Stellantis. L’inedita declinazione dell’Lcv, è la seconda a celle a combustibile di Opel, che ha già a listino il Vivaro. L’autonomia annunciata è di 500 chilometri e il motore elettrico è da 150 Cv. “È uno dei primi veicoli della sua categoria a raggiungere il livello 2 di guida assistita”, ricorda il numero uno di Opel, Florian Huettl. Che ricorda che il volume di carico può raggiungere i 17 metri cubi.

“Come costruttori abbiamo la responsabilità di portare sul mercato veicoli efficienti e accessibili – osserva – ma affinché questa opzione si affermi c’è bisogno che i governi facciano la loro parte”. Per il momento in Europa gli ambienti più favorevoli sono stati creati in Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Anche Bosch, per bocca del suo Ceo Stefan Hartung, si aspetta una visione da parte della classe politica perché “la grande forza dell’Europa è il mercato unico, che non significa però una sola soluzione”. La neutralità tecnologica non rinnega l’impegno sul clima: “Nessuno vuole fare passi indietro, ma per concretizzarlo c’è bisogno di un’industria forte”. La multinazionale aggiorna fino all’Euro 7 i motori a gasolio, che ancora per diversi anni accompagneranno le attività della logistica e dei trasporti, sviluppa l’elettrificazione e progetta il futuro a idrogeno, non solo a celle a combustibile, ma anche impiegato come combustibile nei motori convenzionali a combustione interna, come fa la MAN, cliente di Bosch.
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