
Testo di: Carlo Di Giusto
Un click mancato, un incentivo sfumato. Tutti i requisiti in regola, ma la piattaforma del Bonus auto elettriche non riconosce la targa e 11.000 euro evaporano nel cloud
Mi ero accuratamente sincerato di possedere tutti i requisiti per ottenerlo: Isee sotto i 30.000 euro, residenza in un’area urbana funzionale, auto pre-Euro 5 di mia proprietà da più di sei m esi (anzi, da due anni). Tutto perfetto. Mi ero tenuto libero per le 12:00 del 22 ottobre 2025, ora d’apertura della piattaforma, e mi ero messo in coda nei primissimi istanti, con la pazienza di chi sa che in palio ci sono 11.000 euro di incentivo per acquistare un’auto elettrica.

Dopo circa un’ora di attesa, arriva il mio turno. Entro con lo Spid, funziona tutto alla grande. Mi servono solo pochi secondi dei dieci minuti concessi per accedere e vedere comparire il mio codice fiscale, l’importo di 11.000 euro e – soprattutto – il pulsante magico: “Scarica il voucher”. Non ci posso credere. Clicco. Il sistema mi chiede di inserire la targa della vettura da rottamare. La digito in maiuscolo, la ricontrollo, invio.
“La verifica della targa inserita non è andata a buon fine.”
Strano. Sarà un piccolo malfunzionamento temporaneo, penso. Riprovo. Niente. Riprovo ancora. Niente. Alla terza volta, noto un indirizzo email per segnalare problemi tecnici: bonusveicolielettrici@sogei.it. Scrivo subito, allego tutto – carta di circolazione, codice fiscale, screenshot dell’errore, e intanto continuo a tentare. Ma per tutta la mezz’ora a disposizione, il responso resta sempre lo stesso: “La verifica della targa inserita non è andata a buon fine.”

Eppure l’auto c’è. È una vettura del 1980, categoria M1, intestata a me da quasi due anni, perfettamente rottamabile. Sospetto che il sistema non riconosca le vecchie targhe con la sigla della provincia, ma l’idea è grottesca: proprio quelle auto, le più vecchie, dovrebbero essere le prime a sparire grazie all’incentivo. Per scrupolo, scarico la visura aggiornata tramite l’ottima app ACI Space: tutto regolare. Ma niente da fare. Anche nei tentativi successivi, il sistema si ostina a non voler riconoscere la mia targa.
Ora i fondi sono esauriti. Non c’è più nulla da fare. Resta solo la sensazione beffarda di essere arrivato a un passo dal traguardo, con tutti i requisiti in regola, e di non aver potuto ottenere ciò che la norma stessa mi prometteva. Un clic che non va a buon fine e 11.000 euro che svaniscono nel cloud. Una storia triste, sì, ma – purtroppo – anche molto italiana.

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