Green NCAP ha pubblicato i risultati della quarta serie di test del 2025, con quattro nuovi modelli sotto esame.
L’organizzazione europea Green NCAP, alla quale partecipa anche l’Automobile Club d’Italia, nell’ultima tornata di prova ha attenzionato tre modelli elettrici e un’auto a benzina. L’obiettivo: valutare l’efficienza delle auto a batteria in condizioni di guida reali, con particolare attenzione all’impatto delle basse temperature sull’autonomia. I test si sono svolti su tratti autostradali a -7 °C, mettendo alla prova Dacia Spring, Hyundai Inster, Volkswagen ID.4 e Seat Ibiza 1.0 MPI. Quest’ultima, che è una vettura a benzina, è stata scelta per mettere a confronto l’impatto delle basse temperature tra vetture a corrente e quelle a combustione.
La Dacia Spring, city car compatta con batteria da 27,6 kWh e peso contenuto (979 kg), mostra i suoi limiti nei mesi freddi. Se in condizioni climatiche miti l’autonomia dichiarata è di 180 km, con il freddo scende a 133 km, e a 119 km in autostrada — valore ritenuto “scarso” da Green NCAP.
Nonostante il sistema di riscaldamento PTC con elementi autoregolanti in ceramica, la Spring non garantisce un comfort ottimale: raggiunge i 16 °C all’altezza della testa dei passeggeri in tempi accettabili, ma non riscalda adeguatamente il vano piedi. Inoltre, la batteria di piccole dimensioni trae benefici limitati dal preriscaldamento collegato alla rete elettrica. Per la ricarica in DC, può assorbire fino a 34 kW, impiegando 40 minuti per passare dal 10 all’80%.

Anche la Inster si dimostra vulnerabile al clima rigido. Con una batteria da 49 kWh e peso di 1.412 kg, l’autonomia in condizioni miti è di 322 km, scende a 219 km con temperature rigide e a 199 km in autostrada, valore anch’esso giudicato “scarso”.
La Inster adotta un sistema PTC abbinato a una pompa di calore, ma il riscaldamento dell’abitacolo è lento, specie nella zona anteriore. È però dotata di preriscaldamento a distanza per volante e sedili, soluzione efficiente dal punto di vista energetico. In ricarica DC, raggiunge un picco di 81 kW, passando dal 10 all’80% in soli 31 minuti: un dato che la rende adatta anche ai viaggi più lunghi.

La Volkswagen ID.4 Pure monta una batteria da 52 kWh e pesa ben 1.987 kg. La sua autonomia nel ciclo misto con clima mite è di 304 km, che si riducono a 196 km in inverno e a 193 km in autostrada. Green NCAP valuta comunque “adeguati” i valori complessivi di consumo e percorrenza.
La ID.4 beneficia sensibilmente del preriscaldamento da rete: in inverno guadagna fino a 46 km in più nel misto e 79 km in città. La ricarica in DC avviene a una potenza massima di 155 kW, ma solo se la batteria è precondizionata, consentendo il passaggio dal 10 all’80% in circa 27 minuti. Manca la funzionalità di ricarica bidirezionale (es. V2L).

A confronto con le elettriche, Green NCAP ha testato anche la Seat Ibiza 1.0 MPI. L’utilitaria spagnola mostra una differenza di consumi minima tra condizioni miti (6,0 l/100 km) e invernali (6,4 l/100 km), grazie al riutilizzo del calore residuo del motore per il riscaldamento dell’abitacolo. Inoltre, il computer di bordo fornisce indicazioni fedeli ai consumi reali — a differenza dei veicoli elettrici, dove l’autonomia risente fortemente delle basse temperature.

Tuttavia, sebbene efficiente, la Seat Ibiza non supera le quattro stelle in sostenibilità a causa delle inevitabili emissioni legate alla combustione.
Green NCAP si occupa di testare i veicoli in base a tre parametri principali:
Ogni parametro incide per un terzo sul punteggio finale, espresso in percentuale. La vettura con il miglior punteggio medio per categoria viene incoronata vincitrice dell’anno. Green NCAP testa almeno tre modelli per ogni segmento per garantire una valutazione equa e aggiornata rispetto agli standard sempre più severi.
Quanto cambia l’autonomia dell’auto elettrica con il freddo? Dipende. Sicuramente con le basse temperature la batteria fa molta più fatica a mantenere il suo range ottimale di funzionamento. Questo fattore, unitamente all’impiego del circuito di climatizzazione, fa scendere la percorrenza anche di oltre il 30%.
Le batterie elettriche sono progettate per funzionare a una certa temperatura. Tollerano scostamenti anche elevati da tale temperatura ottimale di funzionamento ma i processi chimici che regolano la carica e scarica dell’energia diventano meno efficienti quanto maggiori sono gli scostamenti. Inoltre, nelle stagioni rigide o molto calde il consumo del circuito di climatizzazione aumenta, rendendo ancora più marcate le diversità. Per questa ragione un’auto elettrica che abbia una autonomia omologata di 400 km ne può percorrere anche 450 d’estate e solo 350 d’inverno.
Le Case automobilistiche negli ultimi mesi hanno lavorato molto all’ottimizzazione dell’autonomia, operando in modo specifico sul BMS, Battery management system. Un sistema come la pompa di calore (spesso è disponibile come optional), costituito da un compressore, un evaporatore e un condensatore, che catturano il calore residuo emesso dai componenti elettrici del veicolo, riciclando questa energia per riscaldare l’abitacolo, consente di ridurre i consumi anche del 10%.
| Modello | Stelle | Punteggio (%) | CO₂ (g/km) |
|---|---|---|---|
| Dacia Spring | ★★★★★ | 100% | 90 |
| Hyundai Inster | ★★★★★ | 96% | 114 |
| Volkswagen ID.4 | ★★★★½ | 84% | 130 |
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