Prove libere venerdì 5 dicembre
Qualifiche di sabato 6 dicembre
Gara di domenica 7 dicembre
Ci siamo: la stagione 2025 di Formula 1 volgerà al termine domenica prossima, 7 dicembre. Dopo l’assegnazione del titolo Costruttori, vinto dalla McLaren, resta ancora da decidere quello Piloti. A contenderselo saranno in tre: Lando Norris, capolista e favorito con 408 punti, Max Verstappen secondo a quota 396 e Oscar Piastri, terzo con 392.
I 12 punti che separano Norris da Verstappen dovrebbero bastare a far dormire sonni (quasi) tranquilli al pilota inglese della McLaren. Ma quando alle spalle hai uno squalo come l’olandese, capace nel 2021 di strappare il titolo a Hamilton proprio all’ultimo Gp, il riposo è l’ultimo dei pensieri. La MCL39 è senza dubbio risultata la monoposto migliore del 2025 e Norris arriva all’atto finale molto più preparato rispetto al passato. Inoltre, qualora si trovasse in testa, potrebbe contare sull’appoggio del compagno di squadra, Oscar Piastri.
Tra i tre, Verstappen è il pilota più esperto: deciso nei duelli ruota a ruota, è uno dei pochi in grado di trasformare la pressione in carburante emotivo. Non ha mai mostrato il minimo cedimento, nemmeno quando quest’anno la stagione sembrava aver preso una brutta piega. Invece, gara dopo gara, ha lavorato insieme al team per colmare il gap tecnico. E ci è quasi riuscito.
La Ferrari non può più chiedere nulla a una stagione che l’ha vista, purtroppo, protagonista in negativo. L’arrivo di Hamilton, sette volte campione del mondo, non ha portato l’esperienza sperata. L’inglese ha ottenuto una sola vittoria in Cina nella gara Sprint, mentre nei Gp “classici” non è mai salito sul podio. Negli ultimi Gp è emerso chiaramente: la monoposto del Cavallino è ancora troppo difficile da guidare e da portare al limite. Nel 2026 ci sarà da lavorare duramente per renderla davvero competitiva. Intanto, resta da onorare l’ultimo impegno stagionale.

Realizzato da Hermann Tilke, il circuito di Yas Marina sorge sull’omonima isola, un’oasi di lusso affacciata sul Golfo Persico. Qui, fra yacht, skyline scintillante e l’iconico hotel a cinque stelle Yas Viceroy, che sovrasta le curve 18 e 19, la Formula 1 ha trovato uno dei suoi scenari più spettacolari. Abu Dhabi dista appena mezz’ora, ma l’investimento che nel 2009 diede vita all’impianto parla da sé: oltre 800 milioni di euro, il progetto più costoso nella storia dei circuiti moderni, interamente finanziato dal governo locale.
Sulla carta un tempio della velocità, nella realtà Yas Marina è meno apprezzato dai piloti e neppure troppo affollato. Le tribune accolgono poco più di 40.000 spettatori, numeri che però riflettono la vocazione televisiva dell’evento e la limitata popolazione locale. Anche la velocità media sul giro non entusiasma, resta sotto i 200 km/h, nonostante un rettilineo da 1,2 km.
Una tradizione in notturna
Il fascino del tracciato nasce soprattutto dalla sua unicità visiva. La gara parte alla luce del giorno e si conclude dopo il tramonto, con un cambio di atmosfera che rende il Gp di Abu Dhabi uno dei più riconoscibili della stagione. Le principali occasioni di sorpasso restano la chicane tra curva 8 e 9, dove spesso si assiste a controsorpassi grazie alle traiettorie incrociate, e la staccata della curva 11, che però punisce severamente chi frena troppo tardi.
Il nuovo layout
Quello attuale è utilizzato soltanto dal 2021. Prima le curve erano 21, ora sono 16 e il giro misura 273 metri in meno. Le modifiche hanno reso la pista più scorrevole e più adatta ai duelli, in particolare sul rettilineo tra le lente curve 5 e 6.
Yas Marina ha ospitato per 13 volte la gara conclusiva del Mondiale e i piloti lo conoscono bene anche perché è sede abituale dei test di fine anno. Con i suoi 5,281 km, secondo Brembo rientra nella categoria dei tracciati “mediamente impegnativi” per i freni: indice 3 su 5, con sette frenate importanti per giro. Notevole anche il tratto che unisce le curve 10, 11 e 12, teatro di forti decelerazioni e carichi laterali elevati.
Asfalto e condizioni
Il manto è composto da granito importato dal Regno Unito, con rugosità e grip medi. Alcune sezioni, fra curva 1 e curva 4, sono state rifatte quest’anno per eliminare irregolarità dell’asfalto.
Come in tutte le gare notturne, anche ad Abu Dhabi l’escursione termica gioca un ruolo fondamentale. Temperature e livello di aderenza cambiano sensibilmente tra le sessioni diurne e quelle serali. L’evoluzione della pista dipende inoltre dalla gommatura lasciata dalle categorie di supporto, Formula 2 compresa.
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