
Durante un confronto con Bruno Vespa, andato in onda nella trasmissione Cinque minuti, il Ceo di Stellantis Italia, Antonio Filosa, ha risposto con fermezza alle accuse di un possibile disimpegno del gruppo nel nostro Paese. “L’impegno con l’Italia non è in discussione”, ha ribadito, sottolineando come il piano industriale destinato al mercato nazionale sia non solo attivo, ma strategico.
Alla domanda provocatoria di Vespa – “Avete annunciato 13 miliardi di investimenti negli Stati Uniti (QUI la news) e solo 2 in Italia: ci state smantellando?” – Filosa replica con i numeri: “Stiamo investendo 2 miliardi di euro in Italia già nel primo anno del piano. E acquistiamo componentistica e servizi dai fornitori italiani per altri 6 miliardi. Il mercato italiano vale tra 1,5 e 2 milioni di veicoli l’anno. Gli Stati Uniti ne fanno 16 milioni. I due piani sono proporzionati e competitivi”.
Filosa rilancia: “Il 29 ottobre lanceremo la nuova Jeep Compass a Melfi. E fra un mese presenteremo la Fiat 500 ibrida a Mirafiori. Sono fatti concreti”.
“Negli USA regole chiare e pragmatismo. In Europa servono cambiamenti urgenti”.

Secondo Filosa, il vero squilibrio non è tra i volumi di investimento, ma tra i contesti normativi. “Negli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump, le regole sono state modificate con rapidità e pragmatismo (QUI la news). I cittadini hanno ritrovato la libertà di scegliere l’auto che vogliono. In Europa, invece, le norme restano rigide, inadeguate alla realtà del mercato. E questo ci penalizza”.
Il riferimento è esplicito al Green Deal. “Le regole europee vanno urgentemente riviste. Non siamo contrari alla decarbonizzazione, ma servono strumenti concreti, non obiettivi irrealistici”, spiega.

Stellantis avanza quattro richieste chiare alle istituzioni europee:
Vespa incalza: “Ci state dicendo che non chiuderete stabilimenti, ma arriverà una raffica di cassa integrazione?”. Filosa nega con decisione: “Non è previsto alcun ridimensionamento. Ogni fabbrica italiana ha una missione produttiva chiara. E ribadisco: 2 miliardi di euro in investimenti diretti e 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani sono la dimostrazione del nostro impegno”.
Tuttavia, per Filosa il quadro normativo deve cambiare rapidamente. “Le regole europee stanno danneggiando l’industria, non solo quella italiana”.

Alla domanda di Vespa sui motivi che hanno portato Stellantis a investire in Spagna, Filosa risponde: “La competitività non si misura solo sui salari. L’Italia ha eccellenze uniche: basti pensare al design automobilistico di Torino e ai 3.500 giovani ingegneri che lavorano nei nostri centri”.
Il vero nodo, spiega, sono i costi esterni. “Paghiamo l’energia in Spagna tra i 70 e gli 80 euro a megawattora (MWh). In Italia, lo stesso megawattora costa 182 euro. È più del doppio. Ne stiamo parlando con il governo, e abbiamo riscontrato ascolto”.
Vespa chiude l’intervista con la domanda più temuta: “Saremo invasi dalle auto cinesi?”. Filosa risponde con lucidità: “I costruttori cinesi sono competitivi, ma non sono il vero problema. Il problema sono regole europee irrealistiche, che stanno indebolendo la nostra industria. Se l’Europa saprà cambiare, l’Italia ha tutto: design, innovazione, tecnologia, creatività. Possiamo tornare ad essere leader”.

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