
Quattro nuovi lanci per anno, in media, pianificati fra il 2026 e il 2030. Un’offerta per il 40% di modelli a combustione interna, per il 40% ibridi e per il 20% elettrici. Sviluppo continuo dei motori V6, V8 e V12. Nuovi centri nuovi centri tailor made a Tokyo e Los Angeles. Un polo di alta formazione M-Tech Alfredo Ferrari a Maranello. È in sintesi quanto prevede il piano strategico al 2030 presentato oggi da Ferrari durante il Capital Markets Day.
Quattro i pilastri: unicità, neutralità tecnologica, agilità produttiva e centralità del cliente, nel segno del tradizionale obiettivo di esclusività, cioè “vendere un’auto in meno rispetto alla domanda del mercato.
Gli investimenti (4,7 miliardi di euro cumulati) e la ricerca per i prossimi cinque anni, spiega la Casa di Maranello, si concentreranno nei seguenti ambiti
• Propulsione termica, dove abbiamo raggiunto livelli di eccellenza di potenza specifica,traendo impulso dal mondo racing e sperimentando nuove architetture di motore;
• Powertrain elettrico, con l’obiettivo di migliorare costantemente le performance;
• Dinamica veicolo, con utilizzo di sistemi by wire e soluzioni di digital twin;
• Esperienza a bordo, attraverso un approccio phygital;
• Materiali nuovi ed innovativi, strategici per la sostenibilità, la gestione del peso e per specifiche applicazioni, tra cui il raffreddamento del motore e delle componenti.

Il giorno dopo aver svelato al Technology and Innovation Workshop il telaio e il gruppo propulsore della Ferrari Elettrica , le cui consegne inizieranno alla fine del 2026, il Cavallino anticipa che “in un orizzonte di più lungo periodo ulteriori opportunità potranno sorgere dai materiali aerodinamici adattivi e dall’utilizzo dei superconduttori nei motori elettrici.”
Il piano strategico fa leva anche sulla fedeltà della clientela: dalla sua fondazione Ferrari ha prodotto circa 330.000 vetture, il 90% delle quali esiste ancora. A oggi sono 90.000 i clienti attivi e dal 2022 sono stati acquisiti circa 32.300 nuovi clienti. Inoltre, il 45% dei collezionisti è diventato tale dal 2022 in poi, mentre il numero di ‘Rosse’ che possiedono è salito del 20%.

Tutto questo grazie a una rete commerciale di 180 dealer, costantemente coinvolti in “attività di formazione e valutazione, che saranno oggetto di una rinnovata corporate identity“. Oggi, il 100% delle auto dei clienti è altamente personalizzato, a testimonianza di un approccio sartoriale “che rende ogni esemplare irripetibile”, si legge in una nota di Maranello. Un aspetto che sarà ulteriormente valorizzato dalle aperture di due centri tailor made a Tokyo e a Los Angeles, e del nuovo impianto di verniciatura, previste nel 2027.

Nel Piano strategico 2030, Ferrari punta a raggiungere ricavi netti di circa 9 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuale composto di circa il 5%, trainato principalmente da Sports Cars e dalle altre attività legate alle vetture, L’Ebit raggiungerà almeno 2,75 miliardi di euro nel 2030, con un margine di almeno il 30%, grazie al forte mix di prodotto, inclusi i modelli in edizione limitata, l’arricchimento della gamma prodotto e le personalizzazioni. L’obiettivo di Ebitda è per almeno 3,6 miliardi di euro, con un margine almeno pari al 40%. L’utile per azione diluito adjusted al 2030 è atteso pari a superiore a 11,50 euro.
Il lifestyle è nel Dna della Ferrari, che ha un bacino potenziale di 180 mila ferraristi e 400 milioni di tifosi. Uno stile di vita che incarna la dualità del brand: inclusivo, in quanto capace di ispirare i sogni di un vasto numero di appassionati, ed esclusivo, dal momento che solo alcuni di loro possono realizzarli.
Il 2026 appresenterà una tappa fondamentale con l’apertura di due flagship a Bond Street, Londra, e a Soho,New York. “Oltre a ciò”, prosegue il comunicato, “amplieremo la nostra presenza attraverso eventi diretti al consumatore e pop-up store, continuando a creare esperienze memorabili, a partire dalle attivazioni esclusive ai musei di Maranello e Modena”.
La Casa di Maranello ha anche annunciato l’avvio di “un progetto locale con ambizioni globali: M-Tech Alfredo Ferrari” Si tratta “di un polo di alta formazione tecnica che nascerà a Maranello grazie alla collaborazione fra Ferrari, Fondazione Agnelli, Comune di Maranello, Provincia di Modena e Regione Emilia-Romagna”, sottolinea la Casa.

“Non diremo quando ci sarà un secondo modello, ma chiaramente ce ne saranno altri. L’elettrico per noi è una novità e un’opportunità per noi, continueremo nello sviluppo”, ha spiegato il Ceo di Ferrari, Benedetto Vigna durante il Capital Markets Day. L’Elettrica in parte svelata ieri “sarà una buona opportunità per la Cina perché lì sono più abituati” alle auto a batteria”, ha aggiunto Vigna.
Il prezzo non è ancora stato fissato. Per il numero uno operativo di Maranello, “la Ferrari Elettrica non vuole essere un’alternativa ma aggiuntiva nella nostra gamma. Offrirà un’esperienza capace di entusiasmare il cliente” e consentirà di “allargare la famiglia di clienti Ferrari a chi desidera guidare solo auto elettriche”, ha conclus0.
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