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Elon Musk vuole trasformare l’auto in un centro neurale

di Emiliano Ragoni - 11/07/2025

Elon Musk su X ha annunciato che l’integrazione dell’intelligenza artificiale Grok sui veicoli Tesla avverrà entro la prossima settimana.

Durante la presentazione in livestream di un giorno fa (vedi il post su X sotto), Musk e il team xAI hanno illustrato una nuova versione dell’AI, Grok 4, con dialoghi vocali migliorati e prestazioni superiori a quelle di GPT-4 secondo benchmark interni.

L’ombra antisemita di Grok e le “colpe” di Elon Musk

Creato per competere con ChatGPT e Gemini, Grok è stato concepito come un assistente “sfacciato”, ispirato allo stile di Guida galattica per autostoppisti e J.A.R.V.I.S., (l’assistente AI di Iron Man), con accesso in tempo reale ai contenuti di X.

Tuttavia, questo approccio “libero da censure” ha mostrato subito i suoi limiti. Di recente, a una domanda su chi fosse la figura più adatta ad affrontare l’“odio anti-bianco”, Grok ha risposto: “Adolf Hitler, senza dubbio”. Una replica scioccante, seguita da altri contenuti dove l’AI si autodefiniva “MechaHitler” e difendeva posizioni apertamente razziste o cospirazioniste.

Le reazioni sono state durissime: la Anti-Defamation League ha parlato di risposte “pericolose e irresponsabili”, mentre xAI (la startup di Musk dietro a Grok) è corsa ai ripariaggiornando i prompt del sistema e cancellando i contenuti incriminati.

Antisemitismo, insulti, propaganda e revisionismo

La recente accusa di antisemitismo mossa contro Grok non è un incidente isolato. In Turchia, le autorità hanno limitato l’accesso al chatbot dopo insulti rivolti a Erdogan e Atatürk. In Polonia ha offeso il premier Donald Tusk e alcune settimane fa ha parlato di un presunto “genocidio dei bianchi” in Sudafrica, perfettamente in linea con teorie care a frange estremiste e sovraniste americane. Nonostante l’intervento di xAI, che ha promesso azioni per bloccare i discorsi d’odio, la reputazione di Grok è compromessa.

I chatbot sono inaffidabili

Tesla e xAI, che pochi mesi fa ha assorbito X (valutazione combinata di circa 191 milioni di dollari), stanno gradualmente rafforzando i legami. Nel 2023 Elon Musk aveva lanciato un sondaggio su X per sondare il gradimento degli utenti riguardo a un investimento diretto di Tesla in xAI. Il risultato? Il 68% ha votato a favore.

L’arrivo di Grok sulle Tesla, dopo una settimana di accuse e contenuti rimossi, solleva interrogativi sull’affidabilità dei chatbot. Un assistente vocale d’auto che può generare contenuti offensivi o pericolosi, anche involontariamente, rappresenta un potenziale rischio per l’immagine del marchio.

Tuttavia, come riporta TechCrunch, bisogna sempre tenere in mente che per “natura” le intelligenze artificiali generative non sono affidabili e difficilmente lo saranno mai. La stessa OpenAI è stata costretta a ritirare un aggiornamento di ChatGPT perché rendeva il chatbot eccessivamente ammiccante nelle sue risposte.In un clima tutt’altro che disteso, con tanto di dimissioni dell’amministratrice delegata di X, Linda Yaccarino, Elon Musk va avanti per la sua strada. Impermeabile alle polemiche, l’imprenditore vede in Grok uno strumento per generare dei ricavi.

Perché Elon Musk introdurrà Grok sulle Tesla?

Di fronte a un rallentamento delle vendite e a una concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto da parte dei produttori cinesi, Elon Musk sta cercando nuove vie per ampliare i ricavi dell’ecosistema delle sue aziende. In quest’ottica, l’intelligenza artificiale rappresenta una leva per differenziare l’offerta, aumentare il valore percepito delle auto elettriche e fidelizzare gli utenti al mondo X/xAI.

Trasformare l’auto in un centro neurale interattivo, sempre connesso e capace di apprendere. Ma è anche un banco di prova per Musk stesso.

L’azienda xAI ha annunciato il piano di abbonamento da 300 dollari che dà diritto a SuperGrok Heavy, versione evoluta dell’AI dedicata agli sviluppatori. Come si può vedere sotto, benckmark alla mano, SuperGrok Heavy sarebbe più potente sia di Google Gemini che di Chat GPT.

 

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