
L’Europa e la Cina sembrano convergere negli intenti di delineare una strategia congiunta per fronteggiare i dazi imposti da Trump. Ma prima di arrivare a ciò è necessario mettere un punto ai dazi imposti dal Vecchio Continente alle auto elettriche di produzione cinese. Secondo quanto riporta Autonews, Europa e Cina avrebbero avviato le trattative per “aggirare” questi dazi.
Il portavoce dell’UE ha dichiarato che lo scorso 10 aprile il commissario al commercio dell’UE, Maros Sefcovic, ha avuto dei colloqui con il ministro del commercio cinese, Wang Wentao. Entrambe le parti hanno concordato di esaminare la possibilità di fissare dei prezzi minimi per le EV importate. Si tratterebbe quindi di una misura sostitutiva ai dazi. Sefcovic in precedenza aveva affermato che qualsiasi prezzo minimo dovrebbe essere efficace e applicabile come le tariffe dell’UE. I precedenti accordi sui prezzi minimi concordati dall’UE hanno riguardato prodotti di base, ma mai prodotti complessi come le automobili.
Le discussioni per trovare una “quadra” su questa lunga disputa, avvengono in un contesto geopolitico molto delicato con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha intrapreso una guerra commerciale con alcuni dei più stretti partner commerciali degli Stati Uniti, tra cui l’UE e la Cina.
Le Case automobilistiche tedesche, che l’anno scorso hanno realizzato un terzo delle loro vendite in Cina, e che hanno importanti joint venture nel Paese del Dragone, si sono opposte fin da subito alle tariffe. L’Automotive tedesco è preoccupato per le conseguenze del conflitto commerciale con il secondo partner commerciale più importante del Paese dopo gli Stati Uniti.
L’associazione tedesca dell’industria automobilistica VDA ha accolto con favore i colloqui tra l’UE e la Cina, definendo i dazi un “errore” e auspicando una soluzione negoziata. “A prescindere dagli attuali sviluppi globali, è necessario discutere anche in questa sede di come ridurre gli ostacoli e le distorsioni nel commercio internazionale, piuttosto che costruire nuovi ostacoli”, ha dichiarato la VDA il 10 aprile.
Lo scorso ottobre l’UE ha aumentato le tariffe imposte sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese fino al 45,3% (tariffe che si sommano al dazio standard dell’UE per l’importazione di automobili, pari al 10%). Nello specifico, le tariffe prevedono un 17% per i veicoli elettrici a batteria prodotti da Byd; 18,8% per Geely e 35,3% per la Saic, che possiede MG, marchio cinese più venduto in Europa.
Secondo i dati forniti dalla società di ricerche di mercato Dataforce, le vendite in Europa di automobili realizzate dalle Case cinesi sono aumentate del 64% a febbraio, raggiungendo le 38.902 unità, con una quota di mercato del 4,1% (+ 2,5% rispetto a febbraio 2024).
In un contesto che vede le vendite complessive di BEV in Europa aumentate del 26%, gli EV di importati dalla Cina, che sono soggetti alle tariffe dell’UE, sono diminuite del 3,4% a 11.116 unità. Di contro però sono cresciuti del 321% gli ibridi plug-in del Dragone, che non sono soggetti alle tariffe e che hanno raggiunto nel mese 4.744 unità.
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