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Dal TDI al plug-in: la metamorfosi dell’Audi A6 in due decenni

di Redazione - 22/08/2025

Testo di Fabio Madaro

Se nella nostra vita vent’anni in fondo possono sembrare poco più di un battito d’ali, nel mondo dell’auto equivalgono a una rivoluzione. Modelli che parevano attuali fino all’altro ieri diventano improvvisamente dei classici, motorizzazioni considerate imprescindibili diventano secondarie e il concetto stesso di comfort viene molto spesso ridefinito e perfezionato.

E oggi, nella nostra mini collana di articoli dedicati alla metamorfosi che alcuni modelli simbolo hanno vissuto nell’arco di 20 anni, è la volta di occuparci della Audi A6, erede di una lunga tradizione di berline e station wagon di classe medio-alta, che nel 2004 (Salone di Ginevra, marzo) si presentava nella sua terza generazione e che oggi, con la nuova serie apparsa nel corso del 2025, si trova a incarnare un concetto di automobile radicalmente diverso.

Precedenti episodi

 

Due mondi a confronto

Nel 2004 la A6 C6 portava con sé un design sobrio ma imponente, firmato da Walter de Silva, con la nuova calandra single frame a dominare il frontale. Inizialmente proposta con carrozzeria berlina – la Avant arrivò qualche mese più tardi – era un’auto che voleva comunicare solidità e prestigio, interpretando alla perfezione i gusti di una clientela manageriale europea e americana. Le dimensioni erano già importanti: 4,92 metri di lunghezza, 1,86 di larghezza, con un passo generoso che assicurava spazio interno.

Oggi, con l’arrivo della sesta generazione (la C9) presentata nel 2025, la A6 è ancora più imponente: supera i 4,95 metri e propone linee tese, fari sottili a Led digitali e un’aerodinamica curata nei minimi dettagli, con un Cx che scende a valori mai visti vent’anni fa.
Per il resto il peso, purtroppo o per fortuna, è cresciuto: se la C6 oscillava tra i 1.500 e i 1.700 kg a seconda delle versioni, oggi la massa di alcune A6 supera le due tonnellate, complice l’elettrificazione e una dotazione tecnologica un tempo inimmaginabile.

Motori: dal TDI al plug-in

3.0 V6 TDI

Il 2004 ancora era l’epoca d’oro del diesel. Il 2.0 TDI era perciò la scelta preferita per le flotte aziendali, mentre chi voleva più potenza si orientava sul 2.7 e sul 3.0 TDI V6, capaci di abbinare coppia generosa e consumi contenuti. Sul fronte benzina resistevano i 2.4 e i 3.2 V6, oltre al poderoso 4.2 V8 da 335 cv che animava le versioni più prestazionali.

Ma per chi non si accontentava c’erano le versione S6 e RS6 con motore di origine Lamborghini, il primo un 5,2 litri V10 da 435 cv e il secondo un 5,2 litri V10 biturbo da 580 cv.

Com’è facilmente immaginabile, oggi lo scenario è ribaltato. La gamma A6 2025 è dominata da versioni mild hybrid e plug-in, con il diesel confinato a un ruolo di comprimario sempre meno centrale in Europa. Pur se non va dimenticato che nonostante quasi tutti ne avessero previsto un rapido declino, il diesel resiste stoicamente mantenendo ancora un ruolo: Audi lo ha costantemente evoluto, rendendo i suoi TDI più efficienti e sostenibili.

ibrido mild evoluto MHEV +

Se l’elettrificazione insomma avanza, il gasolio sta comunque dando prova di una straordinaria resilienza. E poi ci sono i 2.0 e 3.0 TFSI benzina elettrificati, con autonomie in modalità green che superano i 100 km, mentre nella fascia alta, arriveranno le nuove varianti sportive S6 e RS6, icone di potenza che nelle nuova generazione non rinunceranno a sistemi ibridi per contenere emissioni e consumi.

Tecnologia: due epoche lontane

Se si entra in abitacolo, il confronto diventa quasi impietoso. Nel 2004 la A6 offriva una plancia elegante con il sistema MMI (Multi Media Interface), innovativo per l’epoca: un controller centrale e uno schermo a colori per gestire navigazione, telefono e impostazioni vettura. Sembrava il futuro.

La A6 2025 invece propone un vero e proprio cockpit digitale: due grandi display touch al centro, un virtual cockpit personalizzabile davanti al guidatore, head-up display a realtà aumentata, assistenti vocali basati su intelligenza artificiale e una connettività permanente 5G. I sistemi ADAS sono al livello 2+ di guida assistita, con la possibilità di delegare alla vettura lunghi tratti autostradali e parcheggi complessi.

Prezzi e mercato

Nel 2004 i prezzi della A6 partivano da circa 37.000 euro per le entry level, con un listino che saliva fino a circa 73.000 euro per le versioni più accessoriate. Oggi il prezzo di ingresso è raddoppiato o quasi: attorno ai 66.450 euro per la “semplice” 2.0 TDI fino agli oltre 108.000 euro per la e-hybrid da 367 cv. Un segnale chiaro di come il posizionamento delle grandi berline premium sia cambiato, seguendo l’inflazione ma soprattutto il vorticoso aumento dei contenuti tecnologici.

Audi A6 Allroad C6

Le A6 più gettonate degli ultimi vent’anni

Sul fronte dei volumi, la A6 ha vissuto cicli molto diversi. Dopo il lancio della C6 la curva è salita fino a superare le 280–300 mila unità annue nella prima metà degli anni 2010, per poi assestarsi e risalire con l’ultima ondata di modelli: 257.111 nel 2023. Nel mix mondiale più recente la A6 resta un pilastro: nel 2024 è stata la seconda Audi più venduta al mondo con 244.000 esemplari subito dietro alla Q5. Quanto alle versioni, la tradizione europea ha premiato le Avant, da sempre preferite da flotte e famiglie nei mercati del Nord.

Tra passato e futuro

Cosa resta dunque, della A6 del 2004? Sicuramente la memoria di un’epoca in cui il diesel era il massimo in termini di efficienza, in cui il lusso era sobrio e meno digitale, in cui una grande berlina rappresentava lo status symbol per eccellenza di manager e professionisti.

Oggi la A6 è un laboratorio tecnologico, una piattaforma di innovazioni che guardano all’elettrificazione e alla guida autonoma, e al tempo stesso un prodotto che deve fronteggiare la concorrenza agguerrita delle Suv di pari livello. Anche se, a ben guardare, la filosofia di fondo non è cambiata: offrire una sintesi di prestigio, tecnologia e comfort.

Forse è proprio questa coerenza a spiegare perché la A6 sia rimasta, con continuità, un modello centrale nel catalogo Audi. E la nuova generazione del 2025, pur guardando al futuro, porta ancora con sé l’eco di una tradizione iniziata ormai sessant’anni fa con l’Audi 100.

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