
I prezzi dei carburanti continuano a salire in Italia, alimentando le polemiche e il disagio tra i consumatori. Sia la benzina che il diesel hanno registrato ulteriori aumenti. Un trend confermato dai dati elaborati da Staffetta Quotidiana, che monitora quotidianamente i listini praticati presso circa 18.000 impianti distribuiti sul territorio nazionale.
In modalità self-service, la benzina si attesta ora a 1,800 euro al litro, con un incremento di 7 millesimi rispetto alla rilevazione precedente. Le compagnie praticano un prezzo medio di 1,808 euro, mentre presso le cosiddette “pompe bianche” (distributori indipendenti, non legati ai grandi marchi petroliferi, che spesso offrono prezzi più competitivi) il costo è leggermente più basso, pari a 1,783 euro. Il diesel self-service ha raggiunto invece quota 1,703 euro al litro, con un aumento di 8 millesimi. Anche in questo caso, le compagnie si posizionano leggermente sopra, con un prezzo medio di 1,711 euro, rispetto ai 1,685 euro delle pompe bianche.
Passando al servito, i rincari si fanno ancora più evidenti. La benzina raggiunge un prezzo medio di 1,939 euro al litro, con punte di 1,985 euro presso le compagnie e 1,851 euro nelle pompe bianche. Per il diesel, il prezzo medio servito si attesta a 1,842 euro al litro, con le compagnie che registrano 1,888 euro e le pompe bianche che rimangono più competitive a 1,754 euro.
Nonostante i riflettori siano puntati su benzina e diesel, anche i prezzi degli altri carburanti mostrano variazioni. Il GPL servito resta stabile a 0,737 euro al litro (compagnie 0,745, pompe bianche 0,729), mentre il metano ha registrato un lieve incremento, salendo a 1,465 euro al kg (+6 millesimi). Il GNL (gas naturale liquefatto) si posiziona su una media di 1,442 euro al kg, con un aumento analogo.
Il capitolo autostrade è ancor più critico, con prezzi sensibilmente superiori rispetto alla rete ordinaria. La benzina self-service è venduta in media a 1,898 euro al litro, mentre la modalità servito raggiunge i 2,159 euro. Per il diesel, i prezzi sono rispettivamente di 1,808 euro per il self-service e 2,074 euro per il servito. Anche il GPL e il metano mostrano rincari significativi: il primo si attesta a 0,869 euro al litro, mentre il secondo a 1,529 euro al kg.
Gli esperti indicano due fattori principali alla base di questi aumenti. Il primo è legato alle fluttuazioni del mercato petrolifero internazionale. Le quotazioni del greggio hanno raggiunto i massimi degli ultimi tre mesi, spinti da speculazioni sulle forniture e da previsioni incerte sull’andamento dei mercati energetici globali. Questo si riflette direttamente sui costi di raffinazione e distribuzione, con un effetto domino sui prezzi al distributore.
Il secondo motivo è di natura normativa. L’obbligo annuale di miscelazione dei biocarburanti con i carburanti tradizionali comporta costi aggiuntivi per i distributori, che vengono inevitabilmente scaricati sui consumatori finali. La combinazione di questi due elementi ha generato un effetto di rincaro che pesa sulle tasche degli automobilisti.
L’aumento dei prezzi dei carburanti non è solo un problema per i singoli automobilisti, ma ha ripercussioni sull’intero tessuto economico, colpendo i costi di trasporto e logistica, con effetti a catena sui prezzi dei beni di consumo. Una situazione che richiede interventi mirati per limitare le speculazioni e garantire maggiore stabilità in un settore strategico per il Paese.
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