
Fare il pieno costa un po’ di più per chi guida un’auto diesel e un po’ di meno per chi ha un’auto a benzina. Entra infatti in vigore la rimodulazione delle accise sui carburanti: un provvedimento atteso da tempo, che punta ad avvicinare la tassazione di gasolio e benzina, tradizionalmente sbilanciata a favore del primo.
Con il decreto interministeriale in vigore dal 15 maggio 2025, l’accisa sulla benzina scende di 1,5 centesimi al litro (da 728,40 a 713,40 euro per mille litri), mentre quella sul gasolio aumenta della stessa cifra (da 617,40 a 632,40 euro per mille litri). Considerando l’iva al 22%, l’impatto alla pompa è di circa 0,915 euro in più per un pieno di diesel e 0,915 euro in meno per la benzina. L’incremento dell’accisa sul gasolio non si applica al gasolio commerciale, ovvero quello utilizzato dagli autotrasportatori che hanno diritto al rimborso. Il gettito aggiuntivo sarà destinato a finanziare il rinnovo dei contratti del personale del trasporto pubblico locale, come indicato dal Ministero dell’Economia.
Secondo il Codacons, l’aumento delle accise sul gasolio comporterà una spesa aggiuntiva annua di 364,5 milioni di euro per gli automobilisti italiani proprietari di vetture diesel. Per chi effettua due pieni al mese, il rincaro medio è pari a 21,96 euro all’anno.
Il parco circolante in Italia conta oltre 40,5 milioni di autovetture, di cui circa 16,6 milioni sono diesel (40,9%) e 17 milioni a benzina (42%). La riduzione delle accise sulla benzina comporta invece un risparmio complessivo stimato in 374,5 milioni di euro all’anno per i proprietari di veicoli alimentati a benzina.
I prezzi medi rilevati al 15 maggio mostrano i seguenti valori:
Le variazioni derivanti dalle nuove accise si riflettono già sui listini, anche se l’effetto finale può variare in base alla rete di distribuzione e alla località.
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