
Testo di Maurizio Bertera
Non è una buona notizia per le migliaia e migliaia di italiani che frequentano sempre le Baleari o magari stanno valutando di andarci nei prossimi mesi. Il governo regionale ha annunciato infatti una nuova imposta sulle auto non immatricolate nell’arcipelago e un raddoppio dell’ecotassa di soggiorno per i turisti in un piano studiato per frenare il turismo di massa, sull’onda delle proteste dei residenti contro gli effetti devastanti sulla vivibilità dell’arcipelago, che comprende Palma, Maiorca, Minorca e Formentera.
«Le nostre isole sono arrivate al limite», ha detto l’assessore al turismo, Jaume Bauza. Non si tratta di una novità per la Spagna: lo scorso anno, la municipalità di Barcellona aveva dichiarato di voler trasformare, a partire dal 2028, gli appartamenti adibiti ad alloggi per visitatori a case per gli abitanti. Una misura per contrastare i prezzi degli affitti ormai alle stelle, ma anche una soluzione per contenere il numero di turisti, sempre più elevato, e le manifestazioni, talvolta al limite della violenza, che delle frange catalane hanno organizzato persino durante l’ultima edizione dell’America’s Cup di vela.
Va detto che la nuova proposta deve ancora essere approvata dal Parlamento regionale, ma i media spagnoli ne danno per certa l’approvazione. Se l’ecotassa, o tassa sul turismo sostenibile, dovesse aumentare da 4 euro a un massimo di 6 euro a notte colpendo ogni visitatore nei mesi di alta stagione, quella sulle auto a noleggio appare più limitata e punta anche a raccogliere i fondi necessari per portare avanti investimenti nella sostenibilità ambientale.
La proposta si limita alle auto prese a noleggio sulle quattro isole, scelta molto diffusa fra i turisti meno giovani, mentre non toccherebbe i veicoli che sbarcano dai traghetti se sono di proprietà. Questi ultimi peraltro devono già pagare un biglietto (salato) per il trasporto. Per le auto a noleggio, si pagherebbe quindi un costo compreso tra 50 e 85 euro con una parte fissa per tutti al momento di prenderla e una variabile quando si restituisce, in funzione delle emissioni del veicolo. Il fatto che possa rappresentare un “freno” alla calata dei turisti non preoccupa le autorità locali, anzi: si sente l’urgente necessità di frenare i flussi di massa sulle isole, che, a fronte di una popolazione di 1,2 milioni di abitanti, hanno accolto nello scorso anno ben 19,8 milioni di visitatori, dei quali 800 mila circa italiani.
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