
Entrano in vigore nuove regole stabilite dal Decreto Autovelox approvato dal Consiglio dei Ministri. Decreto che dovrà poi passare dalle camere e che dovrà essere approvato entro 60 giorni. E che stabilisce una serie di regole che riguardano l’utilizzo di tale strumento, chi ne stabilisce l’impiego e pure dove possa essere collocato. Il pacchetto di norme all’interno del decreto non cambia i valori in campo come i limiti di velocità, ma se dall’entrata in vigore i comuni non saranno allineati, i potenziali ricorsi aumenteranno vertiginosamente.
Sul dove, il come e il quando, ma in realtà è la prima delle tre quella a cui attenersi, non saranno i comuni, ma il prefetto. Il nuovo decreto legge prevede infatti che sia proprio “lui” a stabilire, al di fuori di autostrade e strade extraurbane, dove potranno essere piazzati gli autovelox. Di fatti il prefetto non dice dove, semplicemente autorizza o meno che un autovelox venga collocato in un determinato punto. Vale per i dispositivi che non prevedono la contestazione immediata della multa (ossia con contestazione differita).
Significa quindi che se la polizia locale utilizza un autovelox mobile e vi ferma subito dopo avervi pizzicato oltre il limite contestandovi l’infrazione, non necessita dell’autorizzazione del prefetto. Se invece ci fosse un dispositivo mobile, ma non fosse prevista la contestazione della multa “in diretta”, allora servirebbe l’autorizzazione della prefettura per mettere in quel determinato il dispositivo mobile.
Il nuovo decreto legge prevede quali siano le condizioni affinché un autovelox possa essere impiegato. In questo caso l’intento è quello di elidere certi provvedimenti comunali relativamente alle zone da 30 km/h.
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