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Autovelox, via al censimento nazionale

di Emiliano Ragoni - 30/09/2025


È online la piattaforma per il censimento degli Autovelox. Come abbiamo riportato in QUESTO articolo, l’ha predisposta il MIT in ottemperanza al Decreto 18/8/2025, n. 305, per la trasmissione dei dati relativi ai dispositivi per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità.

Censimento Autovelox: cosa si deve fare?

Come riportato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, le amministrazioni e gli enti dai quali dipendono gli organi di polizia stradale, devono inserire sul portale i dati relativi ai dispositivi o sistemi per l’accertamento. Vanno riportati dati quali marca, modello, tipo, l’eventuale versione, la matricola e gli estremi del decreto MIT di approvazione o di estensione del dispositivo o sistema.

Le amministrazioni e gli enti possono entrare nella piattaforma utilizzando le credenziali rilasciate del CED della Direzione Generale Motorizzazione. I dati inseriti dalle amministrazioni saranno pubblicati sul portale istituzionale del MIT per poterne garantire la libera consultazione.

La comunicazione dei dati relativi ai dispositivi o sistemi da parte delle amministrazioni e degli enti competenti è condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi. Le disposizioni trovano applicazione decorsi sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Una mappa aggiornata e trasparente

Ogni amministrazione dovrà dunque comunicare in modo puntuale i dati dei propri dispositivi, contribuendo a creare un archivio unico a livello nazionale. L’obiettivo dichiarato dal ministro Matteo Salvini è garantire trasparenza e sicurezza, evitando che i dispositivi diventino un mero strumento per fare cassa. Un tema che L’Automobile ha messo sotto la lente con l’inchiesta pubblicata sul numero doppio di agosto e settembre in edicola (QUI per richiedere il numero online).

Omologazione ancora in sospeso

La fase operativa del censimento sarà decisiva per fare chiarezza su quanti e quali apparecchi resteranno effettivamente in funzione. Resta però irrisolto il nodo dell’omologazione, tornato alla ribalta con numerose ordinanze della Cassazione che hanno annullato verbali elevati da dispositivi solo approvati e non omologati.

Il 12 giugno è entrato in vigore il decreto ministeriale che ha introdotto criteri uniformi per la collocazione dei dispositivi, imponendo distanze minime dagli abitati, obblighi più chiari di segnalazione preventiva e limitando l’uso degli autovelox mobili su tratti stradali non giustificati da reali esigenze di sicurezza. Ora la stretta si completa con il censimento nazionale, concepito come un’“operazione verità” per garantire che i misuratori di velocità siano utilizzati davvero per migliorare la sicurezza stradale.

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