
Tra entrate in tackle e pressing continui, la Commissione europea prende tempo, come era ampiamente previsto, per la proposta di revisione del regolamento UE sulla C02, quello cioè del famigerato bando alla vendita di nuovi motori termici al 2035.
Inizialmente prevista per il 10 dicembre, la revisione potrebbe slittare di quasi una settimana, al 16 dicembre, secondo quanto riferisceono l‘Agenzia Italia (Agi) e l’ANSA che anticipano una bozza dell’agenda provvisoria della Commissione. Allo stesso modo, sono rinviati gli altri provvedimenti del pacchetto automotive: la strategia per le batterie, l’omnibus di semplificazioni e il piano per le flotte aziendali verdi.
Lo stesso commissario UeEper i Trasporti, Apostolos Tzitzikōstas, aveva anticipato nei giorni scorsi che la data sarebbe stata posticipata per raccogliere le osservazioni degli stati membri. Osservazioni che nei giorni scorsi non si sono fatte attendere, anche con toni piuttosto decisi.

Dopo il cancelliere tedesco, Friedrich Merz che ha chiesto a Bruxelles di rivedere lo stop ai motori termici dal 2035, proponendo deroghe per ibridi plug-in e veicoli termici ad alta efficienza, è stata la volta del premier Italiano, Giorgia Meloni e dei leader di altri cinque Paesi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Ungheria, che hanno inviato una lettera ai vertici UE.
Nel testo, in merito al regolamento sullo stop alle emissioni di Co2 delle auto, si chiede di mantenere anche dopo il 2035 le ibride e di riconoscere i biocarburanti come carburanti a emissioni zero.

«A nostro avviso”, i legge nella lettera, “oltre alla futura revisione dell’Ets, del Cbam, degli standard di Co2 per gli autoveicoli pesanti e alla recente proposta relativa all’Ets2, è imperativo che la prossima revisione del regolamento 2019/631 per le autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri nuovi confermi, anche dopo il 2035, il ruolo dei veicoli elettrici ibridi plug-in (Phev) e della tecnologia delle celle a combustibile e introduca il riconoscimento dei veicoli elettrici con range extender (Erv), nonché di altre tecnologie future che potrebbero contribuire all’obiettivo di riduzione delle emissioni».
La proposta dovrebbe poi “riconoscere il ruolo dei combustibili a zero emissioni, a basse emissioni di carbonio e rinnovabili nella decarbonizzazione dei trasporti, compresi quelli stradali, classificando anche i biocarburanti (combustibili rinnovabili) come combustibili a emissioni zero”,
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